Furto alla Gnam, parla la direttrice. E Strinati: «Musei italiani sicurissimi»

Roma

Indagini in corso alla Galleria nazionale di arte moderna di Roma, dove venerdì è stato rubato il Bambino malato, opera dello scultore Medardo Rosso. Ieri all’AdnKronos la direttrice del museo, Maria Vittoria Marini Clarelli, ha rilasciato un’intervista. Poche dichiarazioni che hanno rotto il silenzio che in questi giorni, dopo il furto, è calato sulla Gnam, il cui personale continua a tenere le bocche cucite. Del resto sono in corso le indagini degli inquirenti e non si conoscono i dettagli precisi. Lo conferma la Marini: «Le indagini sono in corso e stiamo lavorando anche noi con i carabinieri – ha detto – non possiamo divulgare dettagli. L’opera era assicurata per 500mila euro. Adesso due sale sono chiuse per consentire i rilievi della scientifica, mentre il resto del museo è accessibile e domani (oggi, ndr) dovrebbe essere regolarmente aperto con tutte le sale visitabili». Quanto alla sicurezza della Galleria, Marini Clarelli spiega che «il sistema è superattrezzato con allarmi e sistemi di videosorveglianza, ma non possiamo dare indicazioni, anche in questo caso gli inquirenti ci hanno chiesto il massimo della discrezione». Nessun dettaglio quindi, nemmeno sull’orario preciso del furto. Si sa solo che «le telecamere hanno ripreso tutto» conclude la direttrice.

Tuttavia restano i dubbi sulla diligenza del personale addetto alla custodia, sul sistema di sorveglianza, sull’impianto tecnologico antifurto. Tutti elementi che destano scetticismo circa il livello di sicurezza del museo. Ma non è d’accordo con questa ipotesi Claudio Strinati, lo storico dell’arte sovrintendente, fino al 2009, del Polo museale romano: «I musei italiani non sono meno sicuri di quelli stranieri. Non c’è un problema reale nella sicurezza dei musei italiani diverso da quello dei musei del resto del mondo, dato che non esiste un sistema di sicurezza in qualunque campo, dalle banche agli appartamenti, che sia assolutamente sicuro». E aggiunge: «Da questo episodio non ravviso niente di particolare, un furto può accadere perché i sistemi hanno un margine di sicurezza che non è mai al 100% ma al 99%. L’episodio in sé è grave ma non si può dedurre da questo che la sicurezza dei musei italiani sia scarsa. Quando sono stato sovrintendente ho visto che nei nostri musei i sistemi di sicurezza, sia a livello umano che tecnico, sono buoni. Musei celebratissimi come la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi o il Metropolitan di New York non hanno sistemi di sicurezza particolarmente migliori dei nostri. O meglio – precisa – il Louvre certamente no, la National Gallery è come i nostri musei, mentre il Metropolitan è un po’ superiore».