Egon Schiele e New York

New York. All’angolo tra la Fifth Avenue e l’ 86ª Strada il protagonista è il tratto asciutto e drammaticamente incisivo di Egon Schiele. Ai Portraits dell’artista austriaco, il Neue Galerie, un edificio Beaux-Arts ristrutturato dall’architetto Annabelle Selldorf e dal 2002 sede del museo d’arte tedesca e austriaca dei primi del Novecento, dedica la prima mostra allestita in una galleria statunitense, concentrata esclusivamente sulla ritrattistica nell’opera del pittore di Tulln. In esposizione circa 125 dipinti, disegni, e sculture che documentano l’evoluzione dello stile dell’artista con un accento particolare su un periodo traumatico e fondamentale nella vita di Schiele: l’arresto e la prigionia durante la primavera del 1912.

Nei suoi ritratti compaiono familiari, compagni di accademia, amanti e il suo stesso volto. Considerato oggi uno dei più brillanti disegnatori di tutti i tempi, ma vissuto gran parte della sua vita in povertà e morto a soli 28 anni dopo aver contratto la febbre spagnola, Schiele studiò pittura e disegno all’Accademia di Belle Arti di Vienna ma si distaccò dagli insegnamenti tradizionali della scuola e iniziò a frequentare il mondo dei caffè artistici sperimentando nuovi stili, legandosi a esponenti delle avanguardie. Nel 1907 avvenne l’incontro con Gustav Klimt che lo aiutò in ogni modo, stimolandolo a migliorare la propria tecnica figurativa, acquistando suoi disegni, procurandogli modelle, presentandolo a ricchi mecenati e introducendolo nell’ambiente espositivo della Wiener Werkstätte, dove poté tenere nel 1908 la sua prima mostra personale. Nel 1909 Schiele lasciò l`Accademia di Vienna per accostarsi in modo del tutto personale all’espressionismo. Le sue raffigurazioni sono tese a fare emergere l’interiorità dell’essere umano e al raffinato erotismo dell`Art nouveau contrappose una rappresentazione della sessualità cruda, caratterizzata da nudi terribilmente magri e sfiniti.

Diversi prestiti straordinari sono stati riuniti in occasione della mostra, con provenienze da musei e collezioni private statunitensi ed europee: il Ritratto di Gerti Schiele (1909) dal Museum of Modern Art, il Ritratto di Johann Harms (1916) dal Museo Solomon R. Guggenheim, il Ritratto della moglie dell’artista, in piedi (Edith Schiele in vestito a strisce) (1915) dal Gemeentemuseum, L’Aia e l’Autoritratto con Peacock Waistcock, Standing (1911) dalla collezione di Ernst Ploil, Vienna.

Fino al 19 genaio 2015, Neue Galerie, New York; info: www.neuegalerie.org/home

Articoli correlati