Intervista con Insuh Yoon

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Insuh Yoon, coreano di nascita e newyorkese di adozione, è protagonista su Fluffer#2 con una serie di cui vi regaliamo un assaggio. Ci ha raccontato come semplicità e naturalezza possono essere originali e spiazzanti.

Ho letto che hai una vera e propria app (insuhyoon.findrow.com) in cui pubblichi moltissimo. Come funziona?
«La mia app fa parte di Me in My Place (un network di app in cui pagando, è possibile vedere gli scatti piuttosto hot pubblicati da modelle famose o meno famose e da fotografi specializzati, ndr). L’idea è quella di offrire una visione più completa del mio lavoro. Il team di Findrow si è praticamente occupato di tutto, per fortuna, e l’unica cosa che devo fare è scattare e caricare le foto per mostrarle ai miei follower. Il denaro che guadagno grazie all’app mi permette di autofinanziarmi nuovi progetti fotografici, è una fortuna collaborare con loro».

Sei nato a Seoul, da quando vivi a New York?
«Abito a New York sin da piccolo, fu mia madre a decidere di vivere qui per ragioni personali. New York mi piace molto, non ho molti ricordi della Korea».

Ho notato che collabori con altri artisti che realizzano illustrazioni in esclusiva per i tuoi set o vengono coinvolti direttamente nei tuoi scatti. Com’è nata l’idea?
«Mi piace aprirmi alle collaborazioni con i miei colleghi tutte le volte che se ne presenta l’occasione. Di solito accade per caso, la maggior parte mi trova attraverso i social network, in particolare Tumblr o Instagram. Una delle mie serie preferite è quella scattata di recente con Bunny Lee, una pittrice e illustratrice molto talentuosa. Vorrei ritrarre altri artisti: l’arte è sexy».

Cosa ti ha influenzato nella scelta di lavorare con il nudo?
«La bellezza delle forme femminili è eterna e non ha paragoni. Mi piace concentrarmi sulla bellezza pura, come nei fiori, infatti nei miei ultimi lavori ho combinato i due elementi».

Effettivamente quando ho guardato le tue foto per la prima volta ho notato la presenza di boccioli di ogni varietà e colore, spesso anche in acqua. Quindi possiamo considerarlo un tratto distintivo dei tuoi lavori?
«I fiori sono talmente comuni da essere spesso ignorati. Io stesso li ho ignorati per la maggior parte della mia vita, ma dopo aver iniziato a inserirli nelle ultime serie ne ho riscoperto la grazia e le infinite varietà. Per me inserire i fiori negli scatti è una specie di tributo. L’acqua è un elemento che ho aggiunto da poco, mi piacerebbe continuare».

I tuoi scatti sono molto naturali, di una naturalezza che diventa schietta e bizzarra, ad esempio: perchè scattare foto di nudo a una ragazza con un tampone?
«Sono convinto che le immagini debbano rappresentare la realtà così com’è. Se la modella che sto fotografando ha le mestruazioni non provo a nasconderlo. Scelgo sempre di mostrare, piuttosto che mascherare. Penso inoltre che alcune persone siano troppo spaventate dalle funzioni fisiologiche. Il sangue non mi impressiona, e mi interessano i peli del corpo o qualunque altra cosa che altri fotografi tendenzialmente non vorrebbero fotografare. Non penso che questo sia bizzarro o sgradevole, per me è solo naturale. Il mio desiderio è quello di stendere un alone di bellezza su tutto».

Siti a pagamento con set per adulti, immagini che accarezzano la sottile linea che passa tra eros e porno: quale dei due termini le descriverebbe meglio?
«Il mio obiettivo come artista, è quello di creare immagini interessanti e visivamente stimolanti. Non c’è l’intenzione di superare una linea. Se dipendesse da me non dovrebbe esistere nessuna linea».

Dove trovi gli spunti creativi migliori e chi sono i fotografi a cui ti ispiri?
«Trovo ispirazione nella musica, nei film e nelle arti visive: ho sempre apprezzato l’arte in tutte le sue forme. I miei fotografi preferiti sono Richard Kern, Ryan McGinley, David Hamilton e Gregory Crewdson. Mi piacciono i lavori di Stanley Kubrick, David Lynch e di Roger Deakins (il mio direttore della fotografia preferito)».

Come ti immagini tra qualche anno?
«Mi piacerebbe poter vivere dei miei progetti fotografici. Penso che questo sia il momento di concentrarmi sulla mia arte e sulla mia crescita personale di artista e di individuo. Mi piacerebbe esibire i miei lavori e pubblicare più spesso».

A quali progetti stai lavorando?
«Ultimamente mi sono concentrato sulle serie con i fiori, ma vorrei viaggiare di più e fotografare in location esotiche. Il mio desiderio è di diventare l’Anthony Bourdain della fotografia erotica. Infine vorrei continuare a fotografare altri artisti».

Foto: credits Insuh Yoon