Nick van Woert al Mambo

E’ in mostra al Mambo – Museo d’arte moderna di Bologna, fino al 7 settembre, la prima personale in Italia dell’artista statunitense Nick van Woert, a cura di Gianfranco Maraniello. La mostra, dal titolo Nature Calls, rientra all’interno della programmazione del museo che intende indagare e riflettere sulle ricerche artistiche più contemporanee provenienti dall’area statunitense; van Woert si inserisce perfettamente in quest’ottica, portando a Bologna 33 opere rappresentative della sua poetica e tecnica artistica. Quello che immediatamente salta alla vista è la predilezione dell’artista nei confronti dei materiali, focalizzandosi non su quello che sono per come appaiono, ma per quello che li compone allo stato più “rough” (grezzo). Oggetti, polveri, plastiche, liquidi e un eterogeneo gruppo di elementi della quotidianità, assumono in questa sede un linguaggio non soltanto puramente visivo ma semiotico, generando nel loro accostamento un valore intrinseco che riflette sul potenziale pericolo che queste banalità celano.

Affascinato dai testi di Dave Foreman e da personalità come Ted Kaczynsky (Unabomber), van Woert mette in mostra, attraverso labirinti di teche impilate in plexiglass o installazioni che classificano maniacalmente attrezzi, strumenti da lavoro e armi, un landscape painting, dove la materia naturale si scontra con la manipolazione umana, dalla quale nascono inquietanti capacità distruttive. L’auspicato ritorno alla natura è definito dal contrasto tra queste strutture austere, regolari e forme rocciose irregolari, disseminate nello spazio in maniera disorganica. Alla stessa maniera è imponente il contrasto che l’artista mette in mostra utilizzando riproduzioni di statue classiche, letteralmente investite da materiale di derivazione industriale: colate violente di poliuretano lasciano solo intravedere le forme classicheggianti che, in fibra di vetro, diventano la traduzione dell’evoluzione contemporanea delle idee e dei materiali utilizzati nel mondo dell’arte. La presenza umana e la natura governata dal caso coesistono e lottano nelle sculture/simulacro e nei singolari attrezzi ginnici che prolungano e aprono nuovi dibattiti sull’apparire e l’essere delle cose e del loro essere intese e vissute sotto un’altra prospettiva, aspettando la rinascita.

Dal 30 maggio al 7 settembre, Via Don Giovanni Minzoni 14, Bologna; info: www.mambo-bologna.org

 

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