Tullio Pericoli al Mag

Il Mag presenta Aeronatura, il nuovo percorso espositivo dedicato al paesaggio, una personale di Tullio Pericoli in cui l’artista ha creato ad hoc le opere per la mostra. Una mattina di fine novembre 2013, a bordo di un aereo da turismo, Pericoli ha sorvolato lo spazio che circonda Riva del Garda e non solo, in questo modo ha osservato il territorio con uno sguardo nuovo, un altro punto di vista, lontano dalla realtà visiva quotidiana. Durante il volo sono state scattate numerose fotografie dall’artista e dal fotografo Pierluigi Cattani Faggion, immagini che immortalano l’intera zona, dalla valle dei laghi fino alle rive settentrionali del Garda. Nei mesi successivi, l’artista ha creato un ciclo di tavole nate dalle intime suggestioni, circa sessanta opere su carta di diverse dimensioni e tecniche come ad olio, acquerello e matita.

E’ evidente il neologismo in Areonatura, dove si racconta un’esperienza eccezionale per meglio decifrare la forma di quel particolare paesaggio. «In questo inedito gruppo di disegni e dipinti – sottolinea il curatore Claudio Cerritelli – Pericoli ha verificato con straordinari risultati le sue capacità di lettura analitica e introspettiva del paesaggio gardesano, restituendo allo spettatore la ricchezza dei diversi elementi morfologici che costituiscono l’identità dei luoghi osservati. Il volto della natura emerge con differenti vibrazioni di segni e di colori, e attraverso trasparenze luminose sembra di entrare nell’anima del paesaggio». Inusuale che un museo contatti un artista e gli commissioni delle opere, ma il Mag non è nuovo a queste scelte. Il museo dell’Alto Garda, infatti, ha sempre concentrato la sue forze sul territorio e per il territorio con esplorazioni artistiche del mondo gardesano, partendo con i precedenti progetti sulla fotografia storica e contemporanea. Non dimentichiamo le straordinarie opere esposte nella pinacoteca lungo un filo ideologico capace di abbracciare l’originalità di artisti come Pietro Ricchi o il neoclassicismo rappresentato dalle opere del maggiore esponente trentino, il rivano Giuseppe Craffonara. Uno spazio particolare viene riservato alla visione del paesaggio del Garda attraverso mappe topografiche, ma soprattutto con disegni e dipinti di grande suggestione che documentano l’evolversi dell’immagine, dalla descrizione analitica settecentesca a un’interpretazione ormai pienamente romantica del lago e dei suoi dintorni. In quel periodo si vede fiorire il collezionismo del poeta Andrea Maffei capace di scovare importanti lavori di Francesco Hayez, Vincenzo Vela e Giuseppe Canella, ora nelle mura del Mag. Con Pericoli e con la consueta acquisizione di un gruppo di opere, si andrà ad arricchire e impreziosire il patrimonio artistico e culturale del museo.

Tullio Pericoli nasce a Colli del Tronto nel 1936, cresce nell’atelier dell’artista Ernesto Ercolani, in quel periodo direttore della Pinacoteca civica di Ascoli Piceno. Nel 1961 si trasferisce a Milano, in seguito inizia a pubblicare i suoi disegni su Linus, il Corriere della sera e L’Espresso. Espone opere a Milano, Parma, Urbino e Ivrea. Realizza i disegni per l’edizione del volume Robinson Crusoe di Olivetti. Nel 1984 collabora con La Repubblica. Qualche anno dopo Livio Garzanti gli affida l’incarico di affrescare un salone della casa editrice. Con Einaudi pubblica Ritratti arbitrari, un’ampia raccolta di ritratti-caricature di personaggi celebri della letteratura. Attraverso il disegno è la grande mostra allestita a Milano, Palazzo Reale, poi riproposta a Parigi e Monaco. Nel 1992 inizia la collaborazione con Harper’s Magazine e con The New Yorker. Nel 1993 riceve il Premio Gulbransson dall’Olaf Gulbransson Museum di Tegernsee e presenta un progetto dal titolo Il tavolo del re ospitato al Gulbransson Museum, a Bamberga, Francoforte e New York. Nel 1995 si avvicina al teatro disegnando le scene e costumi per l’opera L’elisir d’amore di Donizetti che va in scena a Zurigo. Tre anni dopo cura l’allestimento della stessa opera per il Teatro alla Scala. Pubblica diversi manuali come L’anima del volto edito da Bompiani o Ritratti nel 2002 con Adelphi. Questo volume contiene una raccolta di 577 volti di personaggi, soprattutto letterari, in parte esposti allo Spazio Oberdan a Milano nel 2003. Nel 2006 alcuni suoi dipinti sono in mostra in Parti senza un tutto nella galleria Ceribelli di Bergamo. L’anno successivo è la volta dei ritratti di Samuel Beckett a Dublino, Oscar Wilde House. Nel 2010 è al Museo dell’Ara Pacis, Roma, con una serie di dipinti, paesaggi e ritratti, intitolata Tullio Pericoli, lineamenti volto e paesaggio. Salvatore Settis ha definito i paesaggi di Pericoli «altamente soggettivizzati». Qui – scrive Settis – «lontananze di orizzonte e riprese ravvicinate, al rallentatore, si nutrono di uno stesso vocabolario di colori fortemente materici, di delicate incisioni che li attraversano come solchi, di simmetrie accennate e negate».

Fino al 2 novembre, Mag, piazza C. Battisti, Riva del Garda; Info: www.museoaltogarda.it

 

 

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