Femminilità radicale

Firenze

Il Gucci museo di Firenze incentra la programmazione 2014 del Contemporary art space sulla riscoperta di tre significative protagoniste dell’arte del Novecento: l’americana Lee Lozano, la polacca Alina Szapocznicow e la belga Evelyne Axell. La collettiva Femminilità radicale, curata da Martin Bethenod – direttore delle istituzioni veneziane palazzo Grassi e Punta della dogana – presenta una selezione di nove opere provenienti dalla collezione Pinault. I dipinti e le sculture in mostra sono una significativa testimonianza di come tra gli anni Sessanta/inizio Settanta il corpo femminile, e in particolare il corpo delle artiste, sia stato un potente strumento di critica e sovversione. Il corpo è qui inteso in molteplici varianti: il corpo reale, protagonista delle opere di Evelyne Axell; il corpo concettuale, caro ai progetti di Lee Lozano che confondono il limite tra arte e vita; il corpo frammentato, caratteristico delle sculture al confine tra arte e arte decorativa di Alina Szapocznicow. Il corpo è indagato come oggetto trasposto nell’astrazione e raffrontato alla banalità dell’universo maschile (evidente nelle opere di Lee Lozano) e come soggetto critico rispetto alla Storia dell’Arte, secondo il pensiero artistico di Evelyne Axell. Ma il corpo è anche simbolo di desiderio, ornato dei simboli della seduzione – per la Axell e la Szapocznicow – e il suo esatto contrario: emblema di sofferenza, minacciato dalla malattia e dalla morte come nelle toccanti rappresentazioni di Szapocznicow e Lozano. Per la prima volta in Europa, un’unica sede espositiva riunisce le principali opere di queste tre artiste. Il percorso chiarisce la singolarità e la radicalità delle posizioni concettuali di Lozano, Axell e Szapocznicow, le cui scelte anticonvenzionali sono state determinanti per una ingiusta e prematura esclusione dal mondo dell’arte, di cui hanno sempre rifiutato le regole.
La loro recente riscoperta, grazie a importanti mostre personali e collettive – fra cui Seductive subversion: women pop artists, 1958-1968, presentata con successo a Filadelfia e al Brooklyn museum di New York nel 2010/2011 – riporta la giusta attenzione sulla straordinaria libertà di pensiero, potenza e attualità di tre artiste di assoluto valore.