Dodici mesi per dodici artisti

Venezia

Dopo un intenso anno di lavoro e di attività, le opere degli assegnatari dei 12 studi d’artista sono in mostra alla fondazione Bevilacqua La Masa. Anche quest’anno, infatti, l’impegno della fondazione continua a favore dell’arte emergente. Gli atelier, assegnati tramite bando di concorso, sono collocati a palazzo Carminati a san Stae e nel complesso dei ss. Cosma e Damiano alla Giudecca: qui per 12 mesi gli artisti, rigorosamente under 35, vivono in un confronto diretto con colleghi, curatori, galleristi e giornalisti provenienti dall’Italia e dall’estero, grazie a un programma di eventi a loro dedicati e realizzati anche in collaborazione con importanti istituzioni cittadine e nazionali. Fotografie, ricerche pittoriche, installazioni si alternano esposte per raccontare l’esperienza, sicuramente memorabile, vissuta da questi giovani artisti. Le sperimentazioni fotografiche tra analogico e digitale si ravvicinano nell’esperienza di Amedeo Abello mentre il duo artistico Brai/Nicolai indaga singolarmente nel mondo delle favole trasfigurandone completamente la storia e i personaggi originari. Il collettivo curatoriale Cake Away vuole valorizzare l’archivio giovani artisti della fondazione Blm attraverso video installazioni dove intreccio della memoria, significati corporei e narrazione si rendono protagonisti nel racconto degli artisti. L’anno di residenza è stato spunto di ricerca e confronti per Lorenzo Commisso che attraverso “una mostra nella mostra” racconta tutta la sua esperienza. Presente anche un gruppo, tutto al maschile, composto da Marco Gobbi, Andrea Grotto, Cristiano Menchini e Adriano Valeri che con il progetto How we dwell (make your own residence) ha invitato altri artisti organizzando, nel corso dell’anno, una serie di residenze nello spazio aperto e costruendo un ambiente che li potesse ospitare. Un’interazione originale e di volta in volta diversa tra gli artisti partecipanti. Il mondo del lavoro è il tema dell’installazione di Dritan Hyska: la normativa sulla sicurezza al lavoro viene riproposta da una riproduzione audio mentre l’assenza del lavoratore nel cantiere sottolinea l’astrazione concettuale di questa normativa. Rachele Maistrello, invece, mostra ai visitatori uno scambio di identità con un guardiasala attraverso la riproduzione di brevi video. Fiducia, fragilità e aspettative si alternano nelle azioni dei personaggi. Nello spazio espositivo Reflecting Venice Elena Mazzi con il suo progetto installativo, coniuga pratiche artistiche contemporanee alla tradizione artigianale veneziana. La sfida uomo – macchina viene messa in scena da Corinne Mazzoli in ambiente artificiale dove lo spettatore interagisce con chiassose macchinette molto simili a slot-machine. Una danza interattiva è proposta da Martin Romeo, opera al confine tra installazione e performance. Dalla collaborazione tra Claudia Rossini aka Yamada Hanako e Alex Hai, la celebre e discussa gondoliera veneziana, viene alla luce una serie di venti fotografie e una selezione di articoli e documenti che raccontano la storia della combattente Alex. Forme, rapporti cromatici e ambiguità dei materiali vengono, infine, studiati e proposti da Spela Volcic attraverso un linguaggio che spazia dalla fotografia alla scultura. La mostra, a cura di Rachele D’Osualdo, è accompagnata anche quest’anno da un’edizione speciale Moleskine, l’azienda milanese celebre in tutto il mondo per i suoi rinomati taccuini.

Fino al 9 marzo, galleria di piazza San Marco. Info: www.bevilacqualamasa.it

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