Per un’arte totale

A due anni dalla sua morte, avvenuta nel 2011 a settantasette anni togliendosi la vita nel bagno della sua casa romana, il Madre di Napoli omaggia la ricerca artistica di Vettor Pisani dedicandogli un’ampia retrospettiva in programma al terzo piano del museo partenopeo fino al 24 marzo. La mostra, dal titolo Eroica / antieroica curata da Andrea Viliani ed Eugenio Viola, con la supervisione scientifica di Laura Cherubini, presenta una grande quantità di opere dell’artista, nato a Bari nel 1934, così da poter ripercorrere la sua intera produzione. Visionario e trasversale, Pisani si è contraddistinto nel panorama artistico della seconda metà del Novecento per il suo anelito a unire differenti discipline, comprese le tanto amate scienze occulte, sotto lo stesso cielo della fiamma artistica. L’artista arriva a Roma nel 1970 per tenere la sua prima personale dal titolo Maschile, femminile e androgino, incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp. Nello stesso anno ottiene il premio Pino Pascali attribuito dalla Galleria nazionale d’arte moderna e comincia la sua attività nel teatro realizzando alcune scenografie. Nel 1976 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia (seguiranno le edizioni del 1984, 1986, 1990 e 1993) presentando l’opera Theatrum. Attingendo dai topoi della storia dell’arte, l’artista rielabora alcuni elementi ricorrenti per ridonarli allo spettatore una volta che hanno assunto un nuovo significato: in questa rinascita c’è l’omaggio a Marcel Duchamp, Yves Klein, Joseph Beuys. Tra gli artisti italiani più stimati spiccano Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti e Gino De Dominicis.

Come si legge nel testo che accompagna la retrospettiva: “Nella formulazione di provocazioni linguistiche ed estetiche e nell’esplorazione di modalità espressive rivelatesi dense di significato per le generazioni successive, la sua figura ci appare, oggi, radicalmente contemporanea, quella di un vero e proprio precursore che ha saputo unire l’investigazione concettuale all’ironia, il gioco linguistico a quello di ruolo, il mascheramento alla ricerca della verità, la grande storia alla cronaca più triviale, il sacro al profano, l’arte del passato alle provocazioni del presente. Impegnato nell’individuazione e perlustrazione di un’ideale coesione fra pensiero, azione e opera attraverso la costante e multiforme adozione di dispositivi di messa in scena performativi e narrativi, Vettor Pisani sviluppa la sua ricerca senza soluzione di continuità fra le diverse opere, fino quasi a configurare la sua intera produzione (in cui spesso opere precedenti sono riutilizzate per creare nuove opere) come un’unica opera d’arte totale in costante metamorfosi”. La mostra al Madre permette di ripercorrere l’intera produzione dell’artista, dalle installazioni site-specific ai disegni e ai collage, dai dipinti su tela e su pvc alle azioni performative, dalle immagini fotografiche e filmiche ai lavori a tecnica mista, con un essenziale corredo di materiali di documentazione.

Per_formare una collezione #2 è il secondo capitolo del progetto dedicato dal museo napoletano alla formazione progressiva della propria collezione permanente. Attraverso nuove opere di artisti italiani e internazionali, questo capitolo si aggiunge al precedente, approfondendone alcuni temi e inaugurandone di nuovi. L’allestimento comprende sia nuove produzioni che opere storiche, spesso realizzate o mostrate a Napoli e in Campania a partire dagli anni sessanta fino agli anni pù recenti. Intorno al ruolo del linguaggio come elemento fondamentale della riflessione artistica si aggregano nuove opere tra cui quelle di Vincenzo Agnetti, Robert Barry, Douglas Huebler.

Fino al 24 marzo, Museo Madre, Napoli. Info: www.madrenapoli.it