La monumentalità di Fischer

La prima personale romana dell’artista svizzero Urs Fischer è stata inaugurata il 18 settembre alla Gagosian gallery e rimarrà aperta al pubblico fino 26 ottobre. Come di consueto accade nelle mostre allestite nella rinomata e raffinata galleria, l’allestimento è essenziale, elegante e ponderato. In esposizione compaiono solo quattro imponenti pezzi tutti realizzati nel 2013: tre stampe su pannelli di alluminio e un scultura che appare frutto di un esperimento ludico. Urs Fischer (1973, Zurigo) vive e lavora a New York. Le sue installazioni e sculture su larga scala ripropongono generi tradizionali della pittura (ritratti, paesaggi, nudi, e nature morte) insieme a un’abbondanza di materiali scultorei complessi, e spesso instabili. Al centro della sala ovale della Gagosian gallery si erge una monumentale scultura in alluminio e acciaio, frutto sia del confronto tra diversi materiali originali, sia di un lavoro che ha dovuto considerare le complessità tecniche della loro fusione, intersezione, inserimento e sospensione.

Horse/Bed è un “essere” ibrido, generato dalla combinazione di elementi dissimili per materia, peso e natura. Un cavallo in posizione eretta porta con naturalezza in groppa un letto di ospedale, come se si trattasse di un’imbracatura. La goffa scultura, ideata dall’artista in collaborazione con un ingegnere che sviluppa soluzioni innovative per carrozzerie in una società automobilistica tedesca, è stata realizzata combinando digitalmente una scansione 3D di un cavallo da lavoro tassidermizzato (mantenendo in questo modo l’aspetto e le dimensioni naturali del’animale), e un letto d’ospedale di alluminio lucido poi opacizzato (anch’esso di dimensioni reali). Anche la serie Problem Paintings, della quale in mostra sono proposti tre esemplari, gioca sull’associazione di immagini proponendo un contrasto di sistemi rappresentativi con forti richiami ad un umorismo grottesco. I volti al centro della rappresentazione sono stati ingranditi su differenti scale e poi occlusi da immagini serigrafate. Nel monumentale Problem painting, che accoglie il visitatore all’ingresso della galleria, il volto di una donna è coperto da un grande uovo bianco, mentre i due lavori simili e correlati, Real Problem, e Sloppy Problem, mostrano rispettivamente un volto maschile e uno femminile nascosti ognuno dietro ad una metà di uovo sodo, in sezione longitudinale, minuziosamente realizzato tramite una serigrafia a vernice acrilica, restituendo mirabilmente la consistenza compatta del tuorlo. Anche in questa occasione l’artista ha indagato e giocato sulle proporzioni, la percezione, e il rapporto tra arte e realtà, dimostrando ancora una volta le sue abilità nello sperimentare soluzioni formali e tecniche.

Le opere di Fischer fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private in tutto il mondo e tra le mostre si annoverano: Kir royal, Kunsthaus Zurich (2004); Not my house not my fire, Centre Pompidou, Parigi (2004); Marguerite de Ponty, New Museum, New York (2009–10); Oscar the Grouch, The Brant foundation, Greenwich, Connecticut (2010–11); Skinny Sunrise, Kunsthalle Wien, Vienna (2012); e Madame Fisscher, Palazzo Grassi, Venezia (2012); oltre ad aver partecipato alla Biennale di Venezia nel 2003, 2005 e nel 2007.

Fino al 26 ottobre 2013, Gagosian Gallery

via Francesco Crispi 16, Roma

Info: www.gagosian.com

 

 

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