Annibale Carracci, Palazzo Spada presenta il quadro del mese

Roma

Nell’ambito di un nuovo percorso di valorizzazione e fruizione, promosso dalla Soprintendenza speciale per il patrimonio storico artistico della città di Roma, veri e propri gioielli d’arte provenienti dagli angoli più inaccessibili del Palazzo e della Galleria Spada, diretta da Maria Lucrezia Vicini, saranno di mese in mese individuati e posti in evidenza ai visitatori negli stessi ambienti del museo. L’iniziativa viene presentata il 13 giugno alle ore 17.30 presso la Galleria Spada, mentre per tutto il corso dell’anno si può assistere alla scoperta del quadro del mese, un’opera di particolare interesse storico artistico della collezione, che nella disposizione museografica ufficiale può risultare nascosto o di difficile lettura. Il quadro viene reso visibile direttamente, a distanza ravvicinata, mentre supporti didattici consentono di approfondirne la conoscenza in tutti i suoi molteplici aspetti. Nell’avvicendamento mensile passano in rassegna anche opere sconosciute al grande pubblico, presenti nel piano nobile del Palazzo. Sempre dal 13 giugno nella Sala Seconda viene esposto il Ritratto di giovane uomo, di Annibale Carracci (1560 – 1609). Nell’opera sono presenti elementi tipici del bozzetto che rimandano ai ritratti eseguiti dal pittore nel corso dell’ultimo decennio del Cinquecento, caratterizzati dall’essenzialità del tratto veloce e del compendiario, dalla sobrietà cromatica, dall’intenzione di conferire all’immagine una valenza psicologica e, allo stesso tempo, una dimensione realistica. L’artista, escludendo ogni accenno ambientale o di costume, si concentra solamente sul volto, a cui riesce a imprimere un’espressione particolarmente vitale grazie ai giochi formali e ai virtuosismi pittorici e luministici, come appunto il lieve scarto della testa rispetto al busto, l’incresparsi della fronte sotto la massa ricciuta dei capelli, il sorriso appena accennato e lo sguardo furtivo, rivolto di lato. Inizialmente il dipinto era esposto nella stanza a volta contigua alla sala del Casino di Tivoli, la villa fuori porta dove il Cardinale Bernardino Spada soleva trascorrere le vacanze estive; successivamente, il dipinto si trova citato come abbozzo di Annibale Carracci negli elenchi inventariali dell’Ottocento e dei primi del Novecento tra le opere della prima Sala della Galleria di Palazzo Spada. Nel 1951 Federico Zeri, in occasione del riassetto del museo per la sua riapertura al pubblico, lo sposta nella terza sala dove è tutt’ora presente. I riferimenti inventariali ad Annibale Carracci, vengono ribaditi da Zeri che data il dipinto al periodo 1598 – 1600 e lo associa al Ritratto di giovane ridente della Galleria Borghese, ritenuto coevo e di analoga freschezza e scioltezza. Anche per Cavalli si tratta di un superbo dipinto dell’artista, misto fra osservazione diretta e vistuosità pittorica alla veneziana fra Tintoretto e Bassano.