Il peso della luce

Operativa arte contemporanea ha inaugurato venerdì 19 aprile con Il peso della mia luce, esposizione a due puntate nello storico spazio di via del Consolato a Roma, già sede di Delloro arte contemporanea. La mostra apre il nuovo progetto concepito e fortemente voluto da Carlo Pratis, che ha sentito il bisogno di prescindere la linea tradizionale portata avanti con Delloro e dedicarsi completamente al lavoro degli artisti della sua generazione. L’esposizione  indaga il modus ricercandi di sei giovanissimi artisti operanti a Roma oggi che si sono interrogati e hanno rielaborato in maniera personale il ruolo della luce in alcuni casi come elemento di partenza, in altri di arrivo.

È così che Diego Miguel Mirabella (Enna, 1988) ha presentato imponenti strutture-totem che di luce si nutrono e attraverso la luce realizzano la loro ragion d’essere; e ancora Leonardo Petrucci (Grosseto 1986), che nel piano inferiore della galleria ha realizzato un’installazione site-specific in cui lo spettro luminoso viene ridisegnato da una complessa successione di solidi modulari disposti secondo l’ordine simbolico – geometrico dell’esoterista Alexandre Saint-Yves d’Alveydre e che si perde invece laddove un grande solido intralcia il passaggio dello stretto corridoio della galleria. Di contro, Serj, giovane artista bergamasco classe 1985, ha installato una suggestione sonora che a sua volta dialoga con la luce e con la luce ridisegna i suoi contorni: il rapporto tra dispersione del suono e dispersione dell’immagine è ben chiara in riferimento alla grande opera su carta che sembra configurarsi come lo spartito ufficiale. L’appuntamento è ora al 24 maggio, per il secondo episodio del Peso della mia luce: in mostra Josè Angelino, Alessandro Dandini De Sylva e Alessandro Vizzini.

Fino al 15 giugno; Operativa arte contemporanea, via del Consolato 10, Roma; info: www.operativa-arte.com

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