Tiziano, il principe dei pittori

Dopo Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Lorenzo Lotto e Tintoretto, il viaggio nella pittura veneziana alle Scuderie del Quirinale si conclude con Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1480 o 1485 – Venezia, 27 agosto 1576). È il pittore religioso, ma anche esperto ritrattista, il protagonista dell’esposizione, a cura di Giovanni Carlo Federico Villa, che presenta circa 40 opere, accuratamente selezionate per dar conto dell’intera carriera dell’artista. Una mostra di ampio respiro, con importanti restauri e prestiti generosi provenienti dal Louvre, dal Prado, ma anche dagli Uffizi, da palazzo Pitti e dalla National gallery di Londra, solo per citarne alcuni. Un excursus esaustivo sui sessant’anni di attività di un maestro cha ha segnato la storia dell’arte internazionale fino alle soglie della modernità. “Nell’opera pittorica tizianesca, realizzata nell’arco di un sessantennio, si avvicendano due civiltà: si potrebbe dire quella dell’Ariosto e l’altra di Shakespeare. Il codice espressivo tizianesco a sua volta sarà di base alla civiltà pittorica occidentale, che dal Rubens e dal Velázquez si conclude nel nostro secolo con l’avvento del cubismo”. È questa la chiosa di Rodolfo Pallucchini che campeggia all’ingresso dell’esposizione per spiegare al visitatore chi è e cosa ha rappresentato il genio veneziano. Innovatore del fare arte, passionale, drammatico e visionario, in Tiziano «ci siamo noi, siamo tutti carne e sangue di Tiziano Vecellio», dichiara Villa. Raffinato interprete di soggetti sia sacri che profani – molti gli esemplari di pregio in esposizione dalla Pala Gozzi di Ancona alla Danae di Capodimonte, fino all’Uomo con il guanto del Louvre e all’Autoritratto del Prado – uno dei massimi interpreti del Cinquecento europeo, noto per la maestria coloristica e la grande capacità immaginifica, rivive in una monografica all’altezza della fama del personaggio. A differenza di altre esposizioni, che del protagonista strombazzavano solo il nome ma poche opere, e spesso minori, quella dedicata al Vecellio è la mostra che tutti si aspettavano, capace di riunire veri capolavori in un percorso ragionato ed esaustivo. «Tiziano è il principe dei pittori, colui che ha saputo mettere insieme, ci viene raccontato dal poligrafo Ludovico Dolce, “la grandezza e terribilità di Michelangelo, la piacevolezza e venustà di Raffaello e il colorito proprio della natura”. Tutta l’arte non sarebbe stata la stessa senza il suo apporto», rivela il curatore. È quella alle Scuderie è un’ottima occasione per riscoprire il genio veneziano e le suggestioni che è riuscito a trasmettere ai contemporanei.

 

Tiziano

Dal 5 marzo al 16 giugno, Scuderie del Quirinale, via XXIV maggio 16, Roma

Info: www.scuderiedelquirinale.it

 

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