Werner Bischof

Nuoro

Evento unico in Sardegna, con oltre 130 fotografie tra le più celebri di Werner Bischof unite a una serie di scatti inediti, la mostra costituisce una retrospettiva esauriente, un viaggio nel cuore del lavoro di uno dei più importanti reporter del Novecento dal talento insaziabile. Primo fotografo, nel 1949, a diventare membro della Magnum photos, Werner Bischof seppe unire all’osservazione documentaristica della realtà, alla necessità di non manipolare lo sguardo sugli eventi, una visione lirica, quasi intima, di ogni situazione e di ogni soggetto con cui si trovò a operare. Si sentiva più artista che fotogiornalista. E non molti come lui, in effetti, hanno saputo condensare, in pochi ma intensi anni di attività fotografica e artistica, un’osservazione così puntuale e profonda, cosciente e assolutamente originale. Rifiutando la “superficialità e il sensazionalismo” dei rotocalchi, dedicò gran parte della sua vita allo studio delle culture tradizionali. Viaggiò così in tutto il mondo realizzando eccezionali reportage di carattere sociale, toccando paesi come il Giappone, l’Indocina, la Corea, l’India – dove, nel 1951, per «Life magazine», realizzò la celebre serie dedicate alla carestia – e ancora, il Messico, Hong Kong, Panama e il Perù, dove perse la vita a soli 38 anni. Le immagini di quei reportage sono visibili alla mostra al Museo MAN di Nuoro. Aspetto importante della mostra di Nuoro è la presenza di un’intera sezione dedicata agli scatti che Bischof realizzò in Sardegna nel 1950, alcuni dei quali presentati in prima mondiale. Bischof fu inviato nell’isola da «Epoca» per documentare le misere condizioni di lavoro dei contadini del Campidano e dei minatori dell’Iglesiente.