Dopo l’edizione ospitata alla XXVII Biennale di Gubbio, il progetto itinerante IMAGINA ideato da Spazio Taverna approda a Soriano nel Cimino (Viterbo), portando nuova linfa artistica negli spazi storici del Castello Orsini e di Palazzo Chigi Albani. Il format, pensato per risvegliare il genius loci di territori ricchi di storia ma spesso lontani dai circuiti dell’arte contemporanea, si affida quest’anno alla visione di otto giovani artisti e artiste under 30, in una riflessione intensa sul dialogo tra spazio, opera e pubblico.
L’edizione 2025, curata da Chiara Lorenzetti, prende il titolo 1 grado di separazione e si concentra sulla relazione intima tra gli interventi artistici e il tessuto culturale del territorio. Gli artisti selezionati sono: Roberta Argenta, Martina Biolo, Paola Boscaini, Satya Forte, Edoardo Ongarato, Abdel Karim Ougri, Caterina Sammartino e Tommaso Silvestroni. Durante una residenza sul posto, i partecipanti hanno avuto modo di entrare in contatto con maestranze artigiane e realtà produttive locali, attivando un processo virtuoso di contaminazione tra linguaggi contemporanei e saperi del territorio. Il risultato è un corpo di opere che mira non solo a raccontare il luogo, ma anche a generare nuove connessioni tra memoria e presente.

IMAGINA 2025: il Castello Orsini riapre dopo trent’anni
Fulcro della mostra è il suggestivo terzo piano del Castello Orsini, ex carcere rimasto chiuso al pubblico per oltre trent’anni e oggi finalmente riaperto. Qui trovano spazio quattro installazioni ambientali e immersive, che trasformano le antiche celle in luoghi sospesi tra passato e immaginazione, e quattro interventi site-specific che si pongono come un ponte visivo e concettuale tra il castello e il tessuto urbano.
Palazzo Chigi Albani: tracce nel territorio
Proprio questi ultimi lavori proseguono il loro dialogo a Palazzo Chigi Albani, dove si estende la seconda sezione della mostra. Qui gli artisti coinvolti hanno disseminato sculture e installazioni che suggeriscono una mappa di relazioni tra i due edifici simbolo di Soriano, ma anche tra gli spazi vissuti quotidianamente e quelli restituiti all’arte. L’intero progetto, promosso dal Comune di Soriano nel Cimino e realizzato con il sostegno dell’Azienda Speciale SAM, invita il pubblico a percorrere fisicamente e simbolicamente una rete di connessioni, spingendolo ad assumere un ruolo attivo nell’interpretazione dell’opera e del luogo. La mostra si configura così come un’esperienza fluida e dinamica, che invita a “ricucire” i fili del territorio con sguardo nuovo.

