Arte e Fisco, svolta in arrivo: IVA verso la riduzione al 5% per le opere d’arte

Dopo anni di appelli da parte del mondo dell’arte, il governo si prepara a introdurre un’aliquota IVA agevolata per la cessione di opere

C’è anche la questione dell’IVA sulle opere d’arte nell’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri, che dovrebbe tornare a riunirsi per approvare un nuovo pacchetto di decreti legge nella giornata del 20 giugno 2025. Dopo anni di dibattito, esploso negli ultimi mesi in occasione dei maggiori eventi fieristici nazionali, potrebbe infatti verificarsi un passaggio cruciale per il mercato italiano dell’arte: l’introduzione di un’aliquota IVA ridotta al 5% per la cessione di opere d’arte.

La misura, fortemente sollecitata da operatori del settore, galleristi e case d’asta, è il frutto di un lungo lavoro di sensibilizzazione portato avanti anche dal Ministero della Cultura, che ha annunciato una conferenza stampa del ministro Alessandro Giuli interamente dedicata al tema. L’IVA agevolata rappresenta un’azione strategica per rendere l’Italia più competitiva nel panorama internazionale del mercato artistico, ponendo finalmente il nostro Paese in linea con gli standard fiscali di altri Stati europei più favorevoli. Come riporta The Watcher Post, a confermare l’inserimento della norma all’interno del decreto fiscale è stato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che ha sottolineato l’intenzione del governo di valorizzare il patrimonio culturale anche attraverso strumenti fiscali, in grado di attrarre collezionisti esteri e stimolare le transazioni interne.

Oggi l’Italia applica alle vendite d’arte un regime tra i più penalizzanti d’Europa, scoraggiando non solo gli acquisti ma anche l’importazione di opere. L’introduzione dell’IVA agevolata al 5% potrebbe dunque avere un impatto sistemico sull’intero ecosistema dell’arte, rafforzando il ruolo del nostro Paese come piazza centrale del mercato culturale globale.