miart 2026 compie 30 anni e si ispira al jazz per una fiera in trasformazione

Con il titolo "New Directions", nel 2026 la fiera milanese si trasferisce nella nuova sede della South Wing di Allianz MiCo e annuncia un format rinnovato

Nel 2026 miart festeggerà il suo trentesimo compleanno e lo farà sulle note del jazz. La fiera d’arte moderna e contemporanea di Milano sceglie infatti di ispirarsi a due giganti del genere — John Coltrane e Miles Davis, entrambi nati nel 1926 — per ripensare sé stessa all’insegna della trasformazione. Il titolo dell’edizione, che si terrà dal 17 al 19 aprile (con preview il 16), sarà New Directions, un omaggio esplicito all’omonimo album di Coltrane del 1963 e, al tempo stesso, una dichiarazione di intenti. Come il jazz, che reinventa forme note senza tradirle, anche miart intende rinnovarsi senza perdere il legame con la propria storia. L’obiettivo è trasformare il trentennale in un’occasione per guardare indietro con consapevolezza e avanti con slancio, reinterpretando il passato come stimolo per immaginare nuove traiettorie.

miart 2026: nuova sede e nuovi orizzonti

La prima novità significativa sarà il trasloco della fiera: miart 2026 si sposterà nella South Wing di Allianz MiCo, uno spazio adiacente alla sede storica ma affacciato sul parco di CityLife, in un’area in pieno fermento (proprio qui sorgerà anche la futura sede della Rai). Questo cambiamento influenzerà profondamente l’allestimento e l’esperienza di visita, segnando un passaggio simbolico e fisico verso un nuovo corso.

La trasformazione non sarà solo logistica. Anche i contenuti curatoriali verranno ripensati per rispecchiare un mercato dell’arte in rapida evoluzione, dove cambiano “tempo e metrica” e dove diventa cruciale interrogarsi su pratiche, ruoli e modelli. In particolare, ci sarà spazio per riflettere su nuove forme di collezionismo e sul contributo delle tecnologie emergenti.

Tre livelli, due sezioni storiche e un dialogo aperto

Sotto la direzione artistica confermata di Nicola Ricciardi, la fiera si articolerà su tre livelli, mantenendo le sue due sezioni storiche: Emergent, curata da Attilia Fattori Franchini, dedicata alle gallerie giovani e sperimentali, che puntano su linguaggi e visioni del futuro, ed Established, riservata alle gallerie consolidate, che proporranno un dialogo tra arte del primo Novecento e ricerche contemporanee. A queste si affiancheranno nuovi progetti curatoriali, i cui dettagli saranno svelati nei prossimi mesi. In parallelo, proseguirà anche il lavoro di costruzione del dialogo con la città, attraverso incontri e collaborazioni con istituzioni milanesi, in continuità con il ciclo di appuntamenti Talks Among Friends avviato nel 2025.

info: miart.it