La primavera dell’arte a New York si arricchisce di un appuntamento ormai imprescindibile: TEFAF New York torna al Park Avenue Armory dal 9 al 13 maggio 2025 con anteprima riservata ai collezionisti l’8 maggio. L’evento, giunto all’undicesima edizione, si conferma punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea accanto a preziosi esempi di design, gioielli e antichità. Un totale di 91 gallerie da tutto il mondo anima l’edificio storico newyorchese offrendo una panoramica globale su stili, tendenze e grandi firme dell’arte visiva e delle arti decorative.
TEFAF New York 2025: una fiera tra passato e presente dell’arte
TEFAF New York 2025 rinnova la sua vocazione come piattaforma di riferimento per le ricerche moderne e contemporanee, distinguendosi dalla più storica TEFAF Maastricht, che abbraccia l’intero arco di 7.000 anni di storia dell’arte. L’evento newyorchese, organizzato da The European Fine Art Foundation, trova sede nei suggestivi spazi del Park Avenue Armory che comprendono la Wade Thompson Drill Hall da 55.000 metri quadrati e le sale storiche accessibili in esclusiva alla fiera.
Il progetto espositivo è stato concepito da Tom Postma Design con l’obiettivo di armonizzare l’architettura ottocentesca dell’edificio con un’estetica attuale e sofisticata. Per la nuova Direttrice Generale di TEFAF, Dominique Savelkoul si tratta della prima edizione newyorchese sotto la sua guida. Ha così dichiarato: «Sono entusiasta di vedere la comunità artistica globale convergere a TEFAF New York, dove gli espositori proporranno la varietà di opere d’arte per cui questa fiera è rinomata, riunendo i talenti più diversi, qualità e gran fascino».
Il periodo scelto per la manifestazione coincide con le settimane più attese per il mercato artistico internazionale, in concomitanza con altre grandi fiere come Frieze e Independent, oltre alle prestigiose aste serali di Christie’s e Sotheby’s.

Protagonisti internazionali e gallerie italiane
Il panorama espositivo di TEFAF New York 2025 si compone di 91 gallerie, con 78 realtà già presenti nelle edizioni precedenti e 13 partecipazioni inedite. Tra i nomi di spicco figurano Ben Brown, Gisela Capitain, Di Donna, Gladstone, Landau, Friedman Benda, Gagosian, Sean Kelly, Tina Kim, Lisson, Mennour, Almine Rech, Sprüth Magers, Thaddaeus Ropac, Templon, Axel Vervoordt, White Cube, David Zwirner, Galerie Chenel e Van de Weghe.
La rappresentanza italiana è forte e autorevole, con la partecipazione di gallerie come Cardi, Massimodecarlo, Galleria Continua, Tornabuoni Arte, Galleria d’Arte Maggiore g.a.m., Robilant+Voena e Richard Saltoun Gallery. Presenti anche importanti realtà con sede a New York, tra cui Di Donna Galleries, Salon 94 e Skarstedt. Il ventaglio di proposte è quindi ampio e variegato, comprendendo opere pittoriche, sculture, installazioni, pezzi di design, gioielli e oggetti antichi, tutti sottoposti al controllo del Vetting Committee della fiera per garantirne autenticità e qualità.
Opere iconiche e grandi firme in mostra
Numerosi sono i lavori di alto profilo presentati in questa edizione. Alla Leon Tovar Gallery sarà esposto White Poppy (1979), un dipinto su carta dell’artista colombiana Emma Reyes, simbolo del suo costante impegno per la pace. Sprüth Magers propone rilievi scultorei in bronzo patinato dell’artista tedesca Anne Imhof, che reinterpreta la tradizione rinascimentale con sensibilità contemporanea.
Almine Rech presenta poi Jeune Fille au bouquet (1935) di Marie Laurencin, celebrata per i suoi ritratti femminili e per una cifra stilistica delicata e poetica, segnata da toni pastello e forme leggere. Galerie Georges-Philippe & Nathalie Vallois espone Meat Counter di Robert Cottingham, raro esempio della sua produzione anni Sessanta e testimone della transizione dall’advertising al fotorealismo.
Tra le antichità spiccano una statuetta bronzea di Osiride nello stand di David Aaron, con dettagli finissimi e qualità museale, e una testa in marmo del II secolo a.C. proposta da Charles Ede, raffigurante probabilmente il dio Asclepio. Tornabuoni Art propone un Concetto Spaziale del 1965 di Lucio Fontana, con il suo iconico taglio sulla tela rossa, mentre Galerie Nathalie Obadia presenta una tela del 1967 di Shirley Jaffe, dove forme urbane vengono isolate e riorganizzate con ritmo compositivo.



Design e architettura tra memoria e innovazione a TEFAF New York 2025
Il design trova una vetrina d’eccezione in TEFAF New York 2025, a cominciare dall’esordio della DeLorenzo Gallery, che espone la storica Wisteria Table Lamp disegnata nel 1881 da Louis Comfort Tiffany e realizzata nel 1905 dai Tiffany Studios. L’iconica base trae ispirazione dagli alberi Bela Sombra osservati da Tiffany e dalle designer Clara Driscoll e Agnes Northrup a Gibilterra.
David Gill Gallery espone, invece, la serie Liquid Glacial (2012) di Zaha Hadid, con tavolini e sedute in acrilico che evocano l’increspatura dell’acqua grazie a sofisticate tecnologie 3D. L’esplorazione dell’architettura d’autore continua con Jean Prouvé: la galleria Patrick Seguin presenta una porzione originale del progetto scolastico Croismare School del 1948, con due telai assiali del portale, la trave di colmo e un modello della struttura smontabile, considerata tra le più innovative della modernità francese.


