Frieze New York 2025 apre i battenti e lo fa in una settimana calda per l’arte nella Grande Mela. La fiera torna infatti protagonista al The Shed dal 7 all’11 maggio negli stessi giorni di altri appuntamenti di mercato, come TEFAF New York, in corso al Park Avenue Armory fino all’8 maggio, e 1-54, ma anche Future Fair, Nada ed Esther, in quella che è una vera e propria art week. Con 67 gallerie internazionali, da Gagosian a Thaddeus Ropac fino a Perrotin, Frieze New York torna confermando il proprio primato sulla scena e presenta nei giorni di fiera anche diversi progetti speciali e solo show, di cui sono protagonisti, tra gli altri, Pilvi Takala, Carlos Reyes e Asad Raza.

Frieze New York 2025: gli artisti protagonisti
Tra i grandi nomi di Frieze New York 2025 c’è Claire Tabouret, l’artista che realizzerà le nuove vetrate di Notre-Dame a Parigi. Tabouret è in fiera con Perrotin, che le dedica una mostra monografica, mentre Sherrie Levine è protagonista di un solo show con David Zwirner, che anticipa la mostra Sherrie Levine: 1977–1988 all’Aspen Art Museum. Poco spazio per l’Italia, che quest’anno è alla fiera newyorkese solo con APALAZZO Gallery, mentre sono diverse le gallerie provenienti dall’America Latina, tra cui la brasiliana A Gentil Carioca, che presenta a Frieze una proposta curatoriale incentrata sul tema «Brasile come terra». Numerosi i nomi importanti in fiera, come Tracey Emin e Antony Gormley, ma molto spazio è dedicato alle giovani gallerie attraverso la sezione Focus, che conta dodici espositori ognuno dei quali presenta personali di artisti emergenti o poco conosciuti.
«Ogni anno, Frieze New York riunisce gallerie d’arte, artisti e collezionisti da tutto il mondo, ha dichiarato Christine Messineo, Frieze’s director of Americas. Voci dinamiche che danno forma al mondo dell’arte odierno interagiscono con i migliori e i più brillanti del ricco panorama culturale di New York City – ha aggiunto – il risultato è un’esperienza che approfondisce la comprensione e il godimento dell’arte contemporanea».

I progetti speciali tra arte partecipativa
Tra i progetti speciali c’è Immortal Coil di Asad Raza, una nuova installazione partecipativa creata in collaborazione con High Line Art e Frieze che comprende piantine, talee e tralci di piante presenti proprio sulla High Line. Costruita negli anni ’30 come sezione sopraelevata della West Side Line della New York Central Railroad, la High Line è rimasta abbandonata dagli anni ’80 fino a quando non è stata trasformata in un parco pubblico negli anni 2000. Le piantine e le talee selezionate accolgono i visitatori all’ingresso dello Shed. Consiste invece in una performance l’intervento dell’artista berlinese Pilvi Takala, la cui pratica è incentrata sul mettere in discussione convenzioni e codici per indagare le regole nascoste che governano i nostri ambienti quotidiani.
L’arte performativa è al centro che dell’intervento di Carlos Reyes, che presenterà Freestyle Hard, una nuova opera d’arte che trasforma The Shed in una serie di spunti spaziali che innescano un paesaggio sonoro temporizzato. In parte performance, in parte installazione, l’opera comprenderà performance dal vivo di canti di uccelli – che spaziano dai cori del mattino ai corteggiamenti – eseguiti da cantanti. Questi intervalli sonori riecheggeranno in spazi scelti per il loro “potenziale drammatico”, inclusi corridoi, scale mobili e il guardaroba.

info: frieze.com