Tutti gli occhi sul Conclave, anche quelli del mondo dell’arte

Nei giorni dell'elezione del nuovo pontefice ripercorriamo i riferimenti artistici del film di Berger, dalla Sistina a Cattelan

Con la scomparsa di Papa Francesco i cardinali tornano a riunirsi nella Cappella Sistina e anche il grande pubblico partecipa all’attesa. È infatti tempo di Conclave e il film campione d’incassi di Edward Berger è tornato nelle sale, mentre lo streaming cresce del 283%. La pellicola, tratta dal romanzo di Robert Harris che racconta i passaggi tra la morte di un pontefice e l’elezione del successivo, mostra nelle sue tinte thriller e spionistiche lo scenario artistico e architettonico in cui la votazione avviene, la Sistina michelangiolesca, ma è anche ricca di riferimenti contemporanei, che provengano dalle arti visive o dal mondo cinematografico.

La nona ora di Cattelan in Conclave

Nel film che conta tra i suoi interpreti principali Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto e Isabella Rossellini il linguaggio è quello di un thriller. La tensione narrativa costruita nello sviluppo finisce per esplodere visivamente proprio nella Cappella Sistina, dove una bomba su Piazzale Risorgimento rompe il vetro di una finestra facendo cadere parti d’intonaco. E nella scena, in cui l’esplosione squarcia con un lampo gli affreschi cinquecenteschi, c’è spazio anche per un riferimento ai linguaggi del contemporaneo. Cadendo a terra durante la votazione, il cardinale Thomas Lawrance (Ralph Finnies) assume una posizione che richiama La nona ora di Maurizio Cattelan (1999), opera esposta anche al Padiglione Vaticano alla Biennale Arte 2024 che rappresenta Papa Giovanni Paolo II accasciato sotto il peso di un meteorite.

La Cappella Sistina, la scenografia per eccellenza

Silenti spettatori del racconto, gli affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina. Come accade pure nelle serie televisive The Young Pope e The New Pope di Paolo Sorrentino, Conclave ne ricostruisce gli ambienti rendendoli protagonisti della vicenda spionistica. Il film di Berger riproduce infatti i dettagli della teologia affrescata da Michelangelo nella Cappella costruita tra il 1475 e il 1481 circa, all’epoca di papa Sisto IV della Rovere. Tra i luoghi più rappresentativi del Vaticano, la Sistina ospita – oltre al Conclave – le altre cerimonie ufficiali del pontefice. Accanto alle opere michelangiolesche presenti sulla volta e sulla parete di fondo, lo spazio accoglie sulle sue pareti affreschi di alcuni dei più grandi artisti italiani della seconda metà del Quattrocento, da Botticelli a Perugino.

Conclave: un dialogo anche cinematografico

Dagli affreschi cinquecenteschi fino all’opera di Maurizio Cattelan, Conclave attraversa una cultura visiva. Nell’accogliere diverse espressioni artistiche, il film di Berger instaura relazioni con altri prodotti cinematografici. Tra questi, alcune scelte di fotografia sembrano richiamare le immagini di The Handmaid’s Tale, la serie televisiva basata sull’omonimo romanzo distopico di Margaret Atwood che presenta una società alle prese con il tasso di fertilità in calo in cui le donne sono soggiogate. Tra loro, le donne fertili – ribattezzate “ancelle” – sono assegnate alle famiglie elitarie dove subiscono stupri rituali. A contraddistinguerle, i loro copricapi, e Conclave sembra richiamarne l’aspetto con l’ampiezza delle inquadrature.