A Salerno, una fiamma riposa nell’attesa di un desiderio: la nuova opera di Arianna Pace

L’installazione di Arianna Pace alla Fondazione Filiberto e Bianca Menna offre ai visitatori una nuova luce da accendere e custodire

Una preziosa e delicata fiamma. che vive di incontri e guarda benevola ai passanti, attende sommessa, nell’attesa d’essere risvegliata da un desiderio: Flame of Desire di Arianna Pace (Pesaro 1995) è la seconda installazione presentata a Salerno nell’ambito del progetto News From Nowhere. Installazioni luminose per la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, a cura di Gianpaolo Cacciottolo e Massimo Maiorino. La nuova opera site-specific, presentata lo scorso 10 aprile negli spazi dell’ex Casa del Combattente, reinterpreta ancora l’utilizzo della luce — elemento che sarà presente in tutte e tre le installazioni previste dall’iniziativa inaugurata il 13 febbraio con ABITO MARI di Fabrizio Bellomo — come vettore poetico ed estetico attraverso cui reimmaginare i luoghi e interferire con lo spazio cittadino, connotato da nuove percezioni.

Il lavoro di Arianna Pace si insedia questa volta negli spazi interni della Fondazione Filiberto e Bianca Menna, attraverso una forma che riprende quella dell’edicola votiva, elemento urbano che nella città di Salerno non è mai solo decorativo o devozionale, ma profondamente funzionale alla relazione di prossimità. Le edicole segnano percorsi, accompagnano, proteggono, ma soprattutto diventano luoghi di ritrovo. In questo senso, l’opera di Pace è una riattivazione del dispositivo relazionale contenuto nelle edicole, questa volta, però, non più caratterizzato da un immaginario religioso, ma da un mutevole valore spirituale e collettivo, domandando ai visitatori non solo di osservare e convergere in un possibile incontro, ma di agire, tanto sull’opera quanto su sé stessi. Il legame con il contesto emerge anche attraverso una stratificazione di riferimenti iconografici: la visita dell’artista alla Collezione di ceramiche Alfonso Tafuri e la connessione con la tradizione della ceramica vietrese si traduce in un’assimilazione organica e rinnovata, nei cromatismi, nei motivi ornamentali, nella concezione stessa della superficie come punto d’incontro tra funzione e decorazione. L’apparato decorativo dell’opera dialoga anche con l’esterno dell’edificio, attraverso l’utilizzo di elementi floreali tipici dei pattern morrisiani presenti sulla facciata della Fondazione. Anche i riferimenti al Giardino della Minerva e alla Scuola Medica Salernitana — realtà profondamente legate alla conoscenza del potere curativo delle piante officinali — si manifestano attraverso le presenze fitomorfe, spinose e apotropaiche che abitano l’edicola, dove degli occhi fioriscono e una mano offre il lume da infiammare in un bagliore. 

L’accensione della fiamma è l’azione richiesta dall’opera ai suoi passanti che, attraverso l’interazione con un meccanismo, possono attivarne il tenue ardore; essa comincia a vivere a partire dalle operose mani che la alimenteranno, smettendo di brillare al compimento del gesto e sublimando in un intangibile e inafferrabile esito, di cui non vi sarà traccia se non tra i contorni del sogno posto tra gli occhi e lo spirito di chi lo avrà espresso. La devozionalità tradizionale dell’edicola viene spostata sul piano dell’intenzione e dell’azione, aldilà di ogni credo contemplativo, conservandone, però, il carattere intimo e rituale. L’abile meccanismo relazionale di Arianna Pace si completa, così, oltre la materia, non modificando né l’opera, né lo spazio — se non per un breve istante —, ma ridefinendo l’esperienza e la coscienza degli abitanti del luogo, “materia” viva della città. È in questa transitorietà che si annida l’abbagliante potere che Arianna Pace modella attraverso la luce: la ricerca di un’ideale da alimentare, da tenere in vita; il fervore di un’utopia che si esaurisce se non costantemente nutrita, che necessita di cura e di presenza, accogliendo il segno che anche l’effimero può imprimere sulla vita quando animato da un bruciante desiderio. 

News From Nowhere. Installazioni luminose per la Fondazione Filiberto e Bianca Menna
fino al 30 giugno 2025
Fondazione Filiberto e Bianca Menna – Salerno
info: www.fondazionemenna.it