EXPOSED 2025: la fotografia contemporanea torna protagonista a Torino

Un festival diffuso che invita a guardare “sotto la superficie” delle immagini con sei sedi, dodici mostre e un unico grande racconto

Dal 16 aprile al 2 giugno 2025 Torino si trasforma nuovamente nella capitale internazionale della fotografia contemporanea con la seconda edizione di EXPOSED Torino Foto Festival. Un appuntamento che, dopo il successo del debutto nel 2024, si conferma come rassegna diffusa e capace di coinvolgere l’intera città e portare l’attenzione sulle tendenze più attuali della fotografia. Con il titolo Beneath the Surface il festival invita a guardare oltre l’apparenza esplorando contenuti e significati celati dietro le immagini. Dodici mostre gratuite, incontri con artisti e curatori, eventi e talk distribuiti in sei sedi. Un’occasione per scoprire visioni artistiche provenienti da tutto il mondo e riflettere sul nostro tempo attraverso l’obiettivo fotografico.

EXPOSED 2025: Un festival diffuso per raccontare il presente

Curato da Menno Liauw e Salvatore Vitale e promosso dalla Fondazione per la Cultura Torino, EXPOSED 2025 si articola in un fitto calendario di iniziative che abbracciano vari linguaggi e tematiche. Le sei sedi coinvolte – CAMERA, GAM, Gallerie d’Italia, OGR, Archivio di Stato e Palazzo Carignano – ospitano mostre personali e collettive di artisti internazionali.

Tra gli appuntamenti principali c’è l’antologica Carrie Mae Weems. The Heart of the Matter, in programma fino al 7 settembre, approfondisce le ricerche dell’artista americana su identità, spiritualità e appartenenza. L’Accademia Albertina propone una serie di esposizioni che spaziano dalla tecnologia bellica documentata da Lisa Barnard, alla quotidianità americana di Gregory Halpern, passando per i lavori di Georges Senga, Silvia Rosi e Valeria Cherchi, che affrontano rispettivamente neocolonialismo, diaspora e violenza ostetrica.

Alla GAM, River Claure presenta Once Upon a Time in the Jungle, testimonianza visiva dell’Amazzonia contemporanea, mentre le OGRaccolgono Almost Real, collettiva sull’intelligenza artificiale con opere di Alan Butler, Nora Al-Badri e Lawrence Lek.

All’Archivio di Stato, due mostre indagano la post-colonialità e la coesistenza tra esseri umani e ambiente: To Be In and Out of the World, curata da Zoé Samudzi, e Not Bad Intentions di Sheng-Wen Lo. Infine, Climate Tribunal di Paolo Cirio a Palazzo Carignano solleva interrogativi urgenti sulla giustizia climatica con installazioni che fondono estetica e denuncia.

Il progetto Cultus Langarum e il racconto fotografico delle Langhe

In occasione del festival, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia presenta Cultus Langarum, progetto fotografico di Olga Cafiero, a cura di Giangavino Pazzola. L’artista italo-svizzera, selezionata come vincitrice della prima edizione del Garesio Wine Prize for Documentary Photography, realizza cinque nuove serie visive dedicate ai paesaggi vitivinicoli delle Langhe.

Frutto di una residenza presso il Garesio Wine Resort di Serralunga d’Alba, le opere indagano il territorio del Barolo con un approccio interdisciplinare che fonde immagini aeree, processi analogici, materiali d’archivio e registrazioni dinamiche. Un intreccio tra scienza e arte che riflette il linguaggio visivo di Cafiero, noto per esplorare la trasmissione della conoscenza e l’interazione uomo-ambiente. La mostra, ospitata nella Project Room di CAMERA, restituisce così un ritratto astratto e poetico di un territorio profondamente legato alla sua tradizione vinicola.

EXPOSED Talk: riflessioni tra arte, tecnologia ed ecologia

Tra gli eventi collaterali, il 17 aprile l’Accademia Albertina ospita una giornata di talk incentrata su come la fotografia influenzi la percezione del mondo. Studiosi, artisti e curatori come Paolo Cirio, Sheng-Wen Lo, Alessandra Ferrini, Alan Butler e Lawrence Lek discuteranno di simulazione, intelligenza artificiale, identità, giustizia ambientale e relazioni interspecie. L’obiettivo degli EXPOSED Talk è proprio quello suggerito dal tema del festival: andare sotto la superficie, per comprendere le dinamiche invisibili che plasmano società e immaginario collettivo.

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