Pharrell Williams torna a curare una mostra da Perrotin

Con il primo esperimento curatoriale nel 2008, Pharrell Williams presenta "FEMMES" alla galleria parigina, una collettiva sulla femminilità nera

È un’amicizia di lunga data quella che lega il cantante statunitense Pharrell Williams e il gallerista Emmanuel Perrotin, divenuti ormai da tempo un duo curatoriale. Risale al 2008 il primo esperimento, quando nella galleria francese approdava Perspectives, una mostra di sedie progettate dal musicista, o ancora, sei anni dopo, Pharrell tornava da Perrotin con la collettiva GIRL, a cui hanno preso parte artiste del calibro di Tracey Emin, Prune Nourry e Guerrilla Girls. Nel solco di questo percorso arriva ora nella galleria francese FEMMES, una mostra che celebra la femminilità nera attraverso le opere di 39 artisti selezionati dallo stesso Pharrell Williams. La collettiva curata dal musicista, diventato anche direttore creativo della collezione maschile di Louis Vuitton, sarà esposta fino al 19 aprile.

Pharrell Williams a Parigi con una mostra poliedrica

FEMMES celebra la femminilità nera attraverso prospettive e supporti artistici diversi. Varia nel percorso espositivo anche lo spettro cronologico delle opere in mostra, come pure delle generazioni a cui appartengono gli artisti, da Saar che ha 99 anni alla pittrice trentenne Kathia St. Hilaire, ma anche le forme di narrazione e visualità raccolte. Da questa molteplicità risulta così una rappresentazione caleidoscopica della linea prescelta, che accoglie nel racconto forme e artisti diversi. Tra le opere esposte, la scultura Drying Fields (2016), che fonde il bianco della fibra di sisal con le travi di legno, o anche quella totemica di Thomas (2023).

Una vignetta accoglie invece i visitatori all’ingresso, presentando il tema complessivo della mostra. Esposti due grandi dipinti acrilici e glitterati di Chromati (entrambi del 2025), che oscillano tra la sconfinata capacità narrativa dell’astrazione e gli accenni giocosi al corpo e alla sessualità. Una narrazione che ripropone anche la scultura da pavimento di Yanko, Teary Eyed (2024), che abbina tonalità malva chiaro e giallo macchiato alla ruvidità industriale del metallo. Diversi gli artisti uomini invitati a celebrare il tema della mostra, tra cui Todd Gray, la cui fotografia collage Conjure Women (Hollywood/Akwidaa) (2025) è inserita in una cornice scultorea e accosta un’immagine editoriale a due fotogrammi dal Ghana, dove l’artista ha uno studio, ma anche i pittori Zèh Palito e Henry Taylor, che offrono una prospettiva intergenerazionale sulla figurazione nera. Accanto a loro sono presenti tre opere video di Lauren Kelley, che esplora la femminilità e il sé.

info: leaflet.perrotin.com