Frigidaire: la rivoluzione della controcultura in mostra a Roma

Al Museo di Roma in Trastevere, un percorso attraverso 45 anni di provocazioni e innovazioni culturali. Una retrospettiva su Frigidaire, la rivista che ha stravolto i canoni dell’arte e della satira

Al Museo di Roma in Trastevere apre dal 20 marzo al 7 settembre 2025 la mostra “Frigidaire. Storia e immagini della più rivoluzionaria rivista d’arte del mondo” in cui saranno esposte oltre 300 opere come numeri iconici, copertine e fotografie di un’avanguardia culturale. La mostra, promossa dall’assessorato alla cultura di Roma e dalla Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali, ha come partner Lucca Comics & Games. L’esposizione offre così un viaggio attraverso le diverse anime della rivista, evidenziando il suo ruolo di avanguardia culturale unica nel suo genere.

Una rassegna di particolare interesse che racconta le vicende della rivoluzionaria rivista Frigidaire con materiale dal 1980 al 2025. Un’incredibile storia che pone le radici nell’underground e che ha profondamente cambiato il modo di concepire, fare e sviluppare una rivista: tra fumetto, satira, trasgressione, reportage, politica arte e musica, Frigidaire negli anni è diventata un culto nel panorama editoriale senza averne né l’intenzione né la pretesa.

Frigidaire: la rivoluzione estetica del fumetto

Presentata per la prima volta al nell’autunno del 1980 al Salone Internazionale dei Comics a Lucca – che si sarebbe evoluto poi in quello che oggi è il Lucca Comics & Games – la rivista è stata fondata da personalità che avrebbero lasciato un segno indelebile nel panorama culturale italiano e internazionale: Vincenzo Sparagna, Filippo Scozzari, Stefano Tamburini, Andrea Pazienza, Tanino Liberatore e Massimo Mattioli

L’idea del nome Frigidaire proviene da Stefano Tamburini, ma ci sono diverse versioni riguardo a come gli fosse venuta in mente. Come si ascolta all’interno del podcast Frigo!!! prodotto da Chora Media e scritto da Nicolò Porcelluzzi e Ivan Carozzi che racconta la storia della rivista e dei suoi fondatori, “qualcuno dice che una sera, a New York, Tamburini si trovava nella cucina di un appartamento sulla 14esima strada. In cucina aprì il frigorifero e vide i ripiani in plastica, i cassettini trasparenti, la manopola del termostato e allora pensò che la rivista che aveva in mente doveva essere così: un contenitore gelido dove trovare gli ingredienti per servire una cena fredda e sgradevole”

Frigidaire arriva per la prima volta in edicola il 28 ottobre del 1980. La mostra ne racconta le vicende da quel momento in poi, fino ad arrivare all’utopia della Repubblica di Frigolandia che ha sede a Giano dell’Umbria (Perugia) nell’edificio di un’ex colonia circondata dai boschi. Per l’occasione l’artista Maila Navarra ha curato la veste grafica del catalogo della mostra che diventa un numero special della rivista. Insieme a lei Vincenzo Sparagna racconta: “Alla fine degli anni Settanta, tanti impulsi artistici avevano esaurito il loro compito. Cercammo una rivoluzione e un rinnovamento profondo dell’estetica. Arrivò da noi un flusso di artisti inarrivabili. Alla metà degli anni Ottanta, ci fu poi una seconda generazione, proseguita negli anni Novanta con altri nuovi autori. Fino all’approdo in Umbria, alla Repubblica di Frigolandia”.

La Rivista

Molti dei fondatori provenivano dalla redazione di Il Male, celebre per le sue copertine satiriche e i falsi giornali. Da questa esperienza Frigidaire ereditò la voglia di provocare e sperimentare, ma con un respiro più ampio e un taglio grafico e narrativo innovativo. La rivista univa così fumetti, satira, giornalismo d’inchiesta, fotografia, musica, filosofia e letteratura, rompendo ogni schema tradizionale. Ha dato vita così a contenuti celebri tra cui ricordiamo: fumetti cult come Ranxerox di Tamburini e Liberatore, Joe Galaxy di Mattioli e Zanardi di Pazienza; inchieste scomode su temi allora sommersi come la tossicodipendenza e l’uso ricreativo delle droghe come droga, violenza urbana, politica internazionale; una forte satira sociale e religiosa con vignette e articoli corrosivi su potere, Chiesa e costumi sessuali.

Con la scomparsa di Tamburini (1986) e Pazienza (1988), Frigidaire perse due delle sue anime più visionarie e la rivista iniziò un periodo di difficoltà economiche. Negli anni successivi ebbe alcune chiusure e riaperture fino a essere oggi disponibile solo su abbonamento. Nel 2005, Vincenzo Sparagna fondò Frigolandia: una micronazione che ospita la redazione della rivista e il Museo dell’Arte Maivista, custode dello spirito e dell’archivio di Frigidaire. Nel 2024, l’archivio della rivista è stato poi acquistato dalla Yale University per 200mila euro, a testimonianza della sua importanza storica e culturale. Oggi, Frigidaire continua a essere un punto di riferimento per la controcultura italiana, ispirando artisti, fumettisti e giornalisti anticonformisti.

La mostra sulla storia di Frigidaire

In mostra sono esposti alcuni dei primi falsi quotidiani con titoli e articoli costruiti ad arte: tra questi spicca la falsa Pravda del 1980, esposta in mostra sia in russo che in italiano. Vincenzo Sparagna ricorda: “Andammo a distribuirla a Mosca, durante le olimpiadi dell’80. C’erano scritte notizie false ma verosimili, come rivolte, rovesciamenti, ammutinamenti. All’epoca riuscimmo ad irritare il Cremlino”

Una sala della mostra è interamente dedicata alla satira corrosiva su politica, religione e costumi sociali con fotografie, sagome in forex e opere originali, immagini potenti, scorrette e provocatorie che mantengono intatta la loro forza visiva. Tra le ultime produzioni legate all’universo di Frigidaire si trovano pubblicazioni come La Stalla, La Padana e Il Fattone Quotidiano. Inoltre, è presente il fumetto E venne il giorno che (2011), una storia visionaria in cui una popolazione di coccodrilli umani riempie i computer con ogni cosa esistente, da Leonardo a Michelangelo, fino al click finale che segna la fine del mondo.

Una sezione della mostra è dedicata alla storia della rivista e alla sua eredità contemporanea con un video che ne racconta il percorso e un filmato speciale su Andrea Pazienza (1956-1988), genio del fumetto italiano, la cui creatività è rimasta impressa nella storia grazie alle sue illustrazioni.

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