La ragazza d’oro di Thomas J Price eroina della Firenze contemporanea

Dopo le opere di Jeff Koons, Jan Fabre, Urs Fischer, Francesco Vezzoli e Henry Moore piazza della Signoria ospita l'installazione "Time Unfolding"

L’installazione dello scultore britannico Thomas J Price è realizzata in bronzo con patina d’oro e rappresenta una giovane donna alta 4 metri intenta a guardare il suo cellulare, dal titolo Time Unfolding. L’opera è parte di un progetto espositivo che si dirama tra le sale di Palazzo Vecchio e alcuni spazi pubblici di Firenze, come il cortile del Museo del Novecento e Piazza della Signoria. Proprio qui, nella piazza simbolo del potere mediceo, per la prima volta in 600 anni si erge la figura di una giovane donna nera, figlia del quotidiano e di una contemporaneità che ci appartiene e da cui spesso cerchiamo di evadere.

Sergio Risaliti, direttore del Museo del Novecento e curatore della mostra ha spiegato che «non si tratta di una provocazione ma di una presenza inattesa, ma reale che si connette tuttavia con il processo di stratificazione artistica, una qualità specifica di piazza Signoria, è come una staffetta tra linguaggi e stili, il tempo non si arresta al passato e la storia dell’arte continua a scorrere accettando il cambiamento del presente cosmopolita, forzandolo, anticipandolo». Celebre per la creazione di sculture figurative di grandi dimensioni, Thomas J. Price attira la nostra attenzione sull’incarnazione psicologica dei suoi personaggi di fantasia, mettendo in risalto il valore intrinseco dell’individuo e sovvertendo le strutture gerarchiche.

Le opere, che provengono da fonti diverse, sono sviluppate attraverso un approccio ibrido tra scultura tradizionale e tecnologia digitale intuitiva, costringendo lo spettatore a considerare come e perché le cose sono fatte, inserendo riferimenti alla scultura antica, classica e neoclassica insieme a una sofisticata comprensione del potere simbolico dei materiali. In questo caso, evidente il confronto statue storiche della piazza, tra cui la replica del David di Michelangelo, il Perseo di Benvenuto Cellini e l’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli, in un inedito confronto tra passato e presente.

«Non si tratta di una provocazione – ha continuato Risaliti – ma di una presenza inattesa, ma reale che si connette tuttavia con il processo di stratificazione artistica, una qualità specifica di piazza Signoria, è come una staffetta tra linguaggi e stili, il tempo non si arresta al passato e la storia dell’arte continua a scorrere accettando il cambiamento del presente cosmopolita, forzandolo, anticipandolo». L’installazione site-specific conduce a una riflessione sugli atteggiamenti preconcetti nei confronti del potere e del valore e come, lo stesso Thomas J Price ricorda invita «ad accogliere la vulnerabilità e il potenziale che è in ognuno di noi».