Il 10 marzo l’annuncio della straordinaria scoperta presentata presso gli scavi di Ostia antica diretto da Alessandro D’Alessio. «Salutiamo con gioia il ritrovamento di questo mikveh a Ostia» ha dichiarato il ministro dei Beni Culturali Alessandro Giuli durante la conferenza stampa di presentazione del bagno rituale ebraico emerso dagli scavi di Ostia Antica, porto e porta di Roma sul Mediterraneo nonché centro di grande vivacità multiculturale. Inoltre, nel corso dell’età imperiale, la comunità ebraica di Ostia consolidò il proprio ruolo sociale e religioso, come dimostra l’esistenza della sinagoga ostiense, costruita tra la fine del II e l’inizio del III secolo d.C., la più antica sinagoga conosciuta nel Mediterraneo occidentale.
Secondo Giuli, spiegare che si tratta di «un unicum nell’area del Mediterraneo romano e al di fuori della terra di Israele è fondamentale per capire la grande forza di radicamento del mondo ebraico nel cuore della romanità». Il Direttore generale Musei Massimo Osanna ha poi evidenziato come, grazie ai finanziamenti del MiC, sia stato possibile attuare un piano di interventi su scala nazionale volto alla manutenzione programmata, alla promozione della ricerca archeologica e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Inoltre, il Ministero ha stanziato 124.190,41 euro per la campagna di scavi, con l’obiettivo di proseguire le indagini e rendere quanto prima il sito accessibile al pubblico.



Le ricerche si sono concentrate in particolar modo nel settore denominato “Area A”, posto in una zona centrale della città sia sotto il profilo topografico/urbanistico sia architettonico: All’interno di un grande e sontuoso edificio, già scoperto e ampiamente riportato alla luce, è emerso – fra i notevoli resti degli ambienti che lo compongono e di alcuni mosaici pavimentali a tessere bianche e nere – un piccolo vano semi-ipogeo con sottostante pozzo per la risalita o comunque il prelievo dell’acqua di falda, nel quale può con ogni probabilità riconoscersi un mikveh, ovvero un bagno rituale purificatorio ebraico.

La scoperta in un’area mai precedentemente esplorata apre nuove prospettive sulla conoscenza di Ostia e della sua composizione sociale. La sua presenza suggerisce l’esistenza di un centro di aggregazione ebraico più ampio, probabilmente connesso alla vicina sinagoga o ad altre strutture destinate alla vita comunitaria, testimonianza tangibile della convivenza religiosa e culturale nell’Impero Romano.