Triennale, una lettera di oltre cento professionisti chiede la sospensione di Boeri

La raccolta firme è stata sottoscritta alla luce dell'inchiesta sul progetto Beic che ha coinvolto il presidente di Triennale Milano

In Triennale c’è una nuova bufera. Con l’inchiesta che ha portato alla disposizione di alcune misure cautelari nei confronti di Stefano Boeri, 110 tra architetti, urbanisti e artisti hanno firmato una lettera per chiedere la sospensione dell’archistar dalla carica di presidente della fondazione. “Non si può prescindere dai fatti, gli elementi per chiedere la sospensione ci sono”, si legge infatti nella raccolta firme indirizzata al Ministero della Cultura, alla Regione e al Comune. Tra i firmatari della lettera di istanza di autotutela compaiono l’architetto Lorenzo Degli Esposti, l’ex assessore comunale Giorgio Goggi e il fondatore dell’università Liuc Marco Vitale. 

Boeri al centro dell’inchiesta Beic

Il presidente di Triennale Milano è indagato per turbativa d’asta e falso nell’ambito del progetto Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. In un primo momento gli inquirenti avevano disposto una richiesta di arresti domiciliari, poi respinta dal gip, che ha però interdetto all’archistar la possibilità di stipulare per un anno contratti di qualunque tipo con la pubblica amministrazione. La vicenda riguarda anche gli architetti Cino Zucchi e Pier Paolo Tamburelli.

Una lettera per la sospensione dalla Triennale

«Se c’è un codice etico in cui si stabilisce che tutti i collaboratori della Fondazione Triennale devono distinguersi per trasparenza e chiarezza, mi sembra sia opportuno che Boeri venga sospeso». Così ha sottolineato l’architetto firmatario della lettera Lorenzo Degli Esposti. Dal Comune di Milano, a cui la raccolta firme è indirizzata essendo uno degli enti costituenti di Triennale, non c’è però, almeno finora, sostegno. «Al momento non vedo elementi oggettivi per una rimozione di Boeri dalla presidenza», ha infatti evidenziato il sindaco Beppe Sala. I firmatari invitano però quantomeno a una discussione: “non ci sembra possibile che alla luce dei fatti, dell’inchiesta in corso non ci sia una riflessione”.