Il Campanone di San Pietro suona con un’installazione di Bill Fontana

Da un'idea di Umberto Vattani, durante il "Giubileo degli Artisti" gli echi muti del Campanone di San Pietro risuoneranno nel portico della Basilica

È la prima volta che un’installazione di arte contemporanea prende posto nel portico di San Pietro. E quale migliore occasione per fare questo esperimento se non nel corso di un Giubileo che guarda con decisione al mondo dell’arte e della cultura. Proprio in concomitanza con il Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura in programma dal 15 al 18 febbraio 2025 verrà presentata al pubblico l’opera dell’artista americano Bill Fontana, esito di un progetto ideato da Umberto Vattani, che lo ha curato con Valentino Catricalà. Quando il 16 febbraio, in occasione della “Notte Bianca”, migliaia di artisti e personalità della cultura provenienti da tutto il mondo si recheranno nella Basilica di San Pietro ascolteranno infatti Gli echi muti di una grande scultura sonora – Il Campanone di San Pietro.

Un silenzio da ascoltare: il concept del progetto

«Il mondo non va solo contemplato, ma anche ascoltato». Così Umberto Vattani ha spiegato le ragioni dell’intervento artistico nel corso della conferenza stampa del Giubileo degli Artisti. La grande campana di San Pietro, ha proseguito l’ideatore del progetto, «è tra le più belle e grandi al mondo e suona solo tre volte l’anno: a Natale, Pasqua e nel giorno dei Santi Pietro e Paolo. Non è muta però, perché ascolta la città e i pellegrini, e risponde sempre». «Così – ha aggiunto – nella Notte Bianca, tutti coloro che parteciperanno, passando per la piazza attraverseranno il portico e lì udiranno la voce muta di questa grande e straordinaria campana. L’esperimento andrà avanti per tutto il Giubileo e arriverà in tutto il mondo».

«Tra tutte le campane del mondo, il Valadier, il Campanone di San Pietro, occupa una posizione particolare al centro della Cristianità – dichiara ancora Vattani – noi ci proponiamo di dare voce a questo silenzio. Con l’aiuto della tecnologia, renderemo udibili all’orecchio umano questi suoni nascosti, queste voci mute che la Grande Campana di San Pietro custodisce. Faremo risuonare l’invisibile e daremo nuova vita a questa grande scultura sonora affinché possa far sentire al mondo un linguaggio di pace e di speranza che tutti possano ascoltare».

«Questo è un evento unico, senza precedenti», ha spiegato invece il curatore Valentino Catricalà. «Per la prima volta una installazione di arte contemporanea è ospitata all’interno del portico di San Pietro – ha aggiunto – un posto di grande importanza e di grande intensità. Il lavoro sul campanone di San Pietro sviluppato elettronicamente dal grande pioniere delle sound art Bill Fontana, si fa scultura, un organismo in espansione che risuona all’interno del suggestivo spazio del portico. Un lavoro tra elettronica e spiritualità, tra contemporaneo e antico».

Bill Fontana restituisce la voce del Campanone di San Pietro

Durante la “Notte Bianca”, il primo impatto con la Basilica avverrà sotto il suo portico, dove sarà presente l’installazione sonora di Bill Fontana. Il progetto, promosso dalla prestigiosa Venice International University – VIU, con il sostegno di Enel, Gruppo FS Italiane e Meyer Sound, rappresenta una prima mondiale: per la prima volta nella storia, il Campanone trasmetterà non solo il suo suono, ma anche il suo “silenzio”. In tal modo, i visitatori e i pellegrini che attraverseranno il Portico della Basilica saranno accolti da questo suono, che accompagnerà spiritualmente il loro cammino. A dare voce al Campanone di San Pietro è stato l’artista americano Bill Fontana, riconosciuto come una delle maggiori autorità nel campo dell’arte sonora, è noto per aver trasformato suoni di ambienti estremi – dai ghiacciai alle profondità marine – in opere d’arte.

Con la collaborazione dell’IRCAM di Parigi (Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique) e un team di ingegneri del suono, Bill Fontana ha registrato le vibrazioni del Campanone, rendendole udibili tramite un sistema di dodici altoparlanti di ultima generazione collocati nel portico di San Pietro. Questo sistema restituisce ogni sfumatura e sottigliezza, trasformando la campana in una “scultura sonora” che comunica pace e speranza. Il progetto, che impiega sensori tecnologici capaci di “dare voce” alla Grande Campana, non è solo un’esperienza sonora, ma un’iniziativa che unisce tecnologia e spiritualità, con l’obiettivo di diffondere un messaggio universale di pace.

Bill Fontana, quando il suono diventa scultura

Bill Fontana (nato il 25 aprile 1947 a Cleveland, Ohio) è un compositore e artista multimediale statunitense, riconosciuto a livello internazionale per i suoi esperimenti pionieristici nel campo dell’arte sonora. Dagli anni ’70, Fontana utilizza il suono come mezzo scultoreo per interagire e trasformare la percezione degli spazi visivi e architettonici. Ha realizzato sculture sonore e progetti radiofonici per musei e organizzazioni di trasmissione in tutto il mondo.

Le sue opere sono state esposte in istituzioni prestigiose come il Whitney Museum of American Art, il San Francisco Museum of Modern Art, il Museum Ludwig di Colonia, il Post Museum di Francoforte, i Musei di Storia dell’Arte e di Storia Naturale di Vienna, la Tate Modern e la Tate Britain a Londra, la 48ª Biennale di Venezia, la National Gallery of Victoria a Melbourne, l’Art Gallery of New South Wales a Sydney, il MAXXI a Roma e il MAAT a Lisbona. Fontana ha inoltre realizzato importanti progetti di arte sonora radiofonica per la BBC, l’Unione Europea di Radiodiffusione, l’Australian Broadcasting Corporation, National Public Radio, West German Radio (WDR), Radio Svedese, Radio France e la Radio di Stato Austriaca.

Attualmente, sta lavorando a nuove commissioni per il Kunsthaus Graz, l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili e la Biennale di Architettura di Venezia del 2018. Per Silent Echoes, ha lavorato con registrazioni effettuate sulla superficie della campana Emmanuel di Notre-Dame de Parigi, che ha superato il catastrofico incendio del 2019 nella cattedrale, e con quelle delle vibrazioni generate dallo scioglimento del ghiaccio sul ghiacciaio di Dachstein in Austria.