Sono centinaia le architetture che termineranno nel 2025 tra spazi pubblici, parchi, uffici e musei realizzati da alcuni dei migliori studi nel mondo. Tra questi BIG, nato in Danimarca nel 2005; la Sou Fujimoto Architects, con creazioni ispirate alla natura e agli stessi elementi naturali, quali foreste, grotte o nidi; la Foster + Partners, studio britannico fondato nel 1967, l’OMA (Office for Metropolitan Architecture) creato a Londra nel 1975 da Rem Koolhaas, Elia Zenghelis, Zoe Zenghelis e Madelon Vriesendorp e Alvisi Kirimoto, studio di urbanistica e design che con esplorando tematiche sociali, rende questi progettisti unici nel panorama internazionale.
BIG, Museo d’Arte Contemporanea di Suzhou
Sulle rive del Jinji Lake, un vero e proprio villaggio di 12 padiglioni reinterpreta l’architettura e i paesaggi della città di Suzhou, in Cina. Si tratta del Museo di Arte Contemporanea di Suzhou concepito dallo studio di architettura BIG | Bjarke Engels Group, ARTS Group e Front Inc. Quattro dei padiglioni del museo costituiscono la galleria principale del Museo d’arte contemporanea di Suzhou, mentre i restanti cinque ospitano una sala multifunzionale per eventi e conferenze, un teatro, un ristorante e un ingresso principale. Bjarke Ingels, fondatore e direttore creativo di BIG ha spiegato che «i singoli padiglioni sono intrecciati tra loro da gallerie vetrate e portici, creando una rete di cortili di sculture e spazi espositivi interconnessi. Intrecciandosi tra le gambe della ruota panoramica, il museo si ramifica come un rizoma, collegando la città al lago. Il risultato è un labirinto artificiale di piante e opere d’arte in cui perdersi».



Sou Fujimoto, The Grand Ring, Osaka
Progettato da Sou Fujimoto, Grand Ring è una gigantesca architettura circolare in legno fulcro centrale dell’esposizione giapponese. La struttura sorge sull’isola artificiale di Yumeshima nella baia di Osaka e sarà un elemento di unione simbolica e fisica tra i 161 partecipanti all’Expo 2025 che tra aprile ed ottobre si svolgerà in Giappone. L’intero anello, dal diametro di ben 700 metri, è costruito in legno con i tipici giunti “nucki”, una tecnica costruttiva dell’architettura giapponese solitamente impiegate per la costruzione dei templi.



Foster + Partners, Zayed National Museum, Abu Dhabi
Il Distretto Culturale dell’isola di Saadiyat, ad Abu Dhabi, diventerà una delle aree con più alte concentrazioni al mondo di esperienze culturali. Il museo progettato da Foster + Partners è dedicato alla storia e alla cultura del paese nonché alla memoria di Zayed bin Sultan Al Nahyan è affiancherà il Louvre Abu Dhabi. Cinque torri solari termiche fungono da camini: la forma allude alle ali di falco per commemorare l’amore di Zayed per la falconeria.



OMA, New Museum, New York
Un nuovo ampliamento del New Museum di New York, progettato dallo studio OMA, andrà ad affiancare alla già iconica struttura progettata dallo studio giapponese SANAA nel 2007. L’edificio, sette piani e 5.500 mq di estensione, raddoppierà lo spazio espositivo disponibile.



Alvisi Kirimoto, Basilica di Massenzio, Roma
Questo intervento di Alvisi Kirimoto è dimensionalmente più piccolo dei precedenti, ha un elevato grado di complessità dato il delicato contesto archeologico in cui sorge. L’obiettivo è quello di migliorare la fruizione e la valorizzazione del monumento, creando un’integrazione efficace nel percorso di visita, dimostrando che l’architettura contemporanea riesce a dialogare felicemente con un contesto storico di valore inestimabile. Un nuovo palco e un percorso espositivo, rinnovato nella pavimentazione e nella pannellistica informativa, accompagneranno i visitatori alla scoperta dei monumenti: pensato per ospitare regolarmente spettacoli ed eventi, il nuovo palco è una struttura insieme fissa ma removibile, che durante il giorno può anche essere usata dai visitatori per osservare più da vicino il monumento oppure, scendendo le scale sul retro del palco, i resti esistenti nell’abside.


