La storia dei falsi di Basquiat spiegata bene

Dalla mostra al museo di Orlando nel 2022 alla morte nel 2025 di una delle figure chiave della vicenda sui 25 falsi di Basquiat

È scoppiata nel 2022, ma la vicenda dei falsi di Basquiat è ancora calda. Con la morte di uno dei principali personaggi della controversia, Aaron De Groft, l’ex direttore del museo di Orlando che aveva ospitato la mostra incriminata, la storia è tornata sotto i riflettori. Ripercorriamola punto per punto.

L’affaire della mostra al museo di Orlando

La storia scoppia nel 2022, quando al museo di Orlando inaugura la mostra Heroes & Monsters: Jean-Michel Basquiat, The Thaddeus Mumford, Jr. Venice Collection, in cui i 25 dipinti falsi attribuiti a Jean-Michel Basquiat erano stati esposti. Proprio durante la rassegna l’FBI ha sequestrato gli esemplari incriminati. Tra i primi dubbi sorti, le dichiarazioni del proprietario del deposito in cui i dipinti sarebbero stati conservati: Thad Mumford ha infatti affermato di non aver mai avuto i lavori in questione nel proprio magazzino. Ma non solo, perché uno dei dipinti un logo FedEx, non in circolazione quando l’artista era in vita.

La disputa legale dopo un’asta incriminata

Dopo il sequestro, i proprietari delle opere con il relativo gruppo Basquiat Venice Collection Group (BVCG) hanno di conseguenza richiesto un risarcimento di 19,7 milioni di dollari ritenendo di averle acquistate in buona fede. L’azione è stata poi contestata dalle due compagnie assicurative Liberty Mutual e Great American Insuranc che coprivano gli esemplari esposti nel museo. Non essendo i dipinti autentici e non avendo subito alcun danno, le compagnie hanno infatti rifiutato di pagare il risarcimento. Tra gli sviluppi della vicenda cominciata nel 2022 c’è la confessione, risalente al 2023, di Michael Barzman, un ex banditore d’asta di Los Angeles. Barzman ha infatti affermato di aver creato insieme a un complice le opere false, ragione per cui è stato condannato a tre anni di libertà vigilata e al pagamento di una multa di 500 dollari, oltre alle 500 ore di servizi socialmente utili per aver rilasciato false dichiarazioni all’FBI.

Gli ultimi sviluppi

Nel 2025 la vicenda non si è ancora conclusa, con i proprietari dei dipinti coinvolti in una lunga battaglia legale a seguito di un’asta-truffa. Tra gli altri protagonisti della vicenda c’è Aaron De Groft, l’ex direttore del museo di Orlando licenziato nel 2022 dopo l’inizio della storia e morto il 18 gennaio 2025. De Groft, grande esperto di Basquiat, continuava a sostenere l’autenticità delle opere, ed è stata proprio la sua insistenza a metterlo sotto accusa. Da qui, il museo lo ha citato in giudizio per frode e violazione del contratto.