James Turrell valica i limiti della percezione in Arabia Saudita

Nella mostra “Wadi AlFann presents James Turrell” il maestro del cosmo e della luce racconta decenni di lavoro tra spazio e percezione

Protagonista di una grande esposizione in Arabia Saudita visibile al pubblico sino al 19 aprile 2025, il pioniere del movimento Light and Space James Turrell anticipa la gigantesca installazione di Land Art che realizzerà nei prossimi anni per la Wadi AlFann, ovvero la “Valle delle Arti” situata a AlUla. Il progetto, basato sulle sue continue esplorazioni nei fenomeni del colore, dello spazio e della percezione che caratterizzano la potenza estetica e visuale dell’artista, oltre a creare uno spazio etereo per mettere in scena incontri ottici e cosmici, fungerà anche da museo permanente che esporrà molte delle sue opere più significative.

La mostra è curata da Michael Govan, già suo curatore al Los Angeles County Museum of Art fra il 2013 e il 2014, ed apre una nuova prospettiva sulle influenze artistiche di Turrell raccogliendo anche i lavori più importanti della sua carriera, tra cui Alta, Jubilee e Circul Glass. Oltre a presentare rendering e un cortometraggio, l’esposizione esamina la maestria dell’artista americano nel contenere e dirigere la luce, sia artificiale che celeste, come mezzo per dare forma alle esperienze sensoriali immergendo i visitatori in ciò che l’artista stesso definisce come “il pensiero senza parole che deriva dall’osservare un fuoco”.

Proprio grazie a installazioni di giganti del mondo artistico come Agnes Denes, Michael Heizer, Manal AlDowayan, Ahmed Mater e lo stesso Turrell e che prenderanno forma nei prossimi anni, grazie alla prestigiosa curatela di Iwona Blazwick, l’ambizione è quella che Wadi AlFann diventi una delle destinazioni imprescindibili della Land Art a livello globale, tra vallate, sequenze di vasti sentieri, tunnel, camere e scalinate scavati nel fondo delle montagne.

«Ho visitato per la prima volta il sito di Wadi AlFann nel 2020, e sono rimasto sorpreso dal fatto che le formazioni di arenaria assomigliassero molto a quelle dell’Arizona. Conoscevo bene quel tipo di paesaggio e mi sono sentito stranamente a casa nel lavorarci», ha dichiarato Turrell, aggiungendo che «il lavoro pensato per Wadi AlFann avrà due grandi e due piccoli Skyspaces, che esploreranno aspetti diversi del cielo. La qualità della luce ad AlUla è quella dell’aria secca del deserto, con poca umidità, che dà vita a una luce nel cielo chiara e nitida».