In Norvegia c’è un ponte che ospita mostre d’arte

The Twist è un'infrastruttura che unisce estetica e funzionalità all’interno del Kistefos Sculpture Park a Jevnaker

Situato all’interno del Kistefos Sculpture Park a Jevnaker, in Norvegia, The Twist è un gioiello architettonico conosciuto come “museo-scultura”. Realizzato dal celebre architetto danese Bjarke Ingles, alla sua prima esperienza norvegese, la struttura è sia una scultura che un ponte abitabile e predisposto per mostre d’arte.

Un ibrido che contraddice le categorie

Il Kistefos Sculpture Park è il parco di sculture più grande dell’Europa del Nord e vanta la presenza di opere di artisti come Anish Kapoor, Olafur Eliasson, Yayoi Kusama, Jeppe Hein, Fernando Botero e molti altri. Con The Twist l’architetto Bjarke Ingels completa il percorso per i visitatori dandogli la possibilità di compiere un percorso ad anello nell’esplorazione del parco. Il ponte, infatti, è sospeso per 60 metri sul fiume Randselva e collega le due rive fungendo, oltre da elemento estetico, a vera e propria infrastruttura.

Costruito intorno a uno storico mulino per la produzione di cellulosa, il nuovo museo cambia l’esperienza del visitatore raddoppiando lo spazio espositivo interno di Kistefos. L’architetto danese, esponendo il progetto, spiega come The Twist contraddica le categorie essendo un ibrido tra un ponte, una scultura, e un edificio. Voleva infatti creare qualcosa di suggestivo ma allo stesso tempo di utile. All’interno della struttura si potranno tenere mostre di arte contemporanea dando la possibilità ad artisti e curatori di mettersi alla prova in uno spazio estremamente particolare

The Twist: una struttura suggestiva

La struttura in acciaio del ponte “The Twist”, di circa 1000 mq, crea un effetto scenografico di particolare effetto all’interno del paesaggio grazie alla sua forma particolare compiendo una torsione di 90 gradi nella sua zona centrale. Il ponte strutturalmente è formato da un telaio d’acciaio tridimensionale che si trasforma da sezione orizzontale, verso sud, a verticale verso nord. Il rivestimento esterno richiama lo stile post-industriale del sito ed è composto da fasce di alluminio satinato che alternano parti opache a delle vetrate.

Grazie ai pannelli d’alluminio, larghi 40 cm l’uno, sono disposti uno dopo l’altro per accompagnare delicatamente la forma della struttura, in un leggero movimento a ventaglio: si crea così un effetto visivo dinamico simile a una pila di libri leggermente sfalsati. Le doghe interne in abete bianco dipinte, larghe 8 cm, rivestono pavimenti, pareti e soffitti dando allo sfondo un carattere neutro e continuo. Questa a torsione però non è meramente decorativa, ma è anche un’estrosa soluzione che serve ad allineare le due sponde allocate su altezze diverse

L’interno e la particolare illuminazione

Una parete è composta interamente da una vetrata a tutta altezza in grado di offrire una vista panoramica sul paesaggio e sullo stabilimento di produzione della pasta di cellulosa e sui battenti del fiume. Questa nella zona centrale grazie alla torsione della struttura, si curva per formando un lucernario. Le vetrate creano così tre spazi distinti grazie alla varietà della luce dove la galleria nord è illuminata naturalmente, quello sud con illuminazione artificiale, mentre lo spazio centrale con luce diffusa. L’area inferiore, essendo vicina al fiume, include una parete di vetro: così facendo si riesce ad aumentare l’esperienza immersiva nella natura circostante che fa da cornice.

Lo spazio interno del ponte, a seguito della forma tortile, viene poi percepito come un portale avvitato come se camminassero attraverso l’otturatore di una macchina fotografica. Gli spazi flessibili consentono poi di dividere o unire le aree per diverse programmazioni artistiche.

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