A Bologna ha aperto un nuovo centro di produzione culturale all’insegna dell’ecologia. È serra madre, una realtà ideata Kilowatt, la cooperativa che ha rigenerato e da 10 anni gestisce Le Serre dei Giardini Margherita a Bologna. Il nuovo spazio, pensato per promuovere un’immaginazione ecologica attraverso il dialogo tra arte e scienza, con l’obiettivo di costruire presenti alternativi e futuri desiderabili e accessibili, ospiterà un denso programma di iniziative per la sua inaugurazione. Dal 12 al 29 settembre si alterneranno eventi, mostre, workshop, performance e talk che raccoglieranno l’eredità di 7 anni di Resilienze Festival, dando il via a una serie di azioni condivise pensate per tracciare nuove traiettorie su temi ambientali e culturali.

«Il programma delle tre settimane di opening – ha dichiarato la Direttrice Artistica di serra madre Nicoletta Tranquillo – è pensato come un invito a entrare e a osservare, amplificato anche dalla trasparenza della serra. Un tempo in cui mettersi in gioco e in discussione, perché crediamo che solo attraverso un’esperienza incarnata e condivisa sia possibile davvero scardinare i bias, gli automatismi e i pensieri veloci, per riscoprirci parte di una realtà interconnessa e molteplice, di un pluriverso».
Una struttura ecologica: lo spazio di serra madre
Il progetto di rigenerazione dei 650 metri quadrati della serra, con un investimento di più di 2 milioni di euro sostenuto da Kilowatt e cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna, è firmato dallo studio di architettura Laprimastanza composto da Davide Agostini, Matteo Battistini e Francesco Ceccarelli, partendo dalla sua storia: da struttura dedicata alle piante, a luogo abbandonato, la serra si trasforma in un centro culturale ibrido dedicato all’arte e ai temi ecologici, riadattato per superare tutte le dicotomie, in primo luogo quella umano-natura.



Nello spazio, ad esempio, sono presenti tre grandi tavoli realizzati recuperando gli impianti termoidraulici originali della serra ad opera di Simone Bellotti, con lo scopo di esplorare il passato per riattivare la memoria di un luogo che, grazie a chi lo abita, continua a rimanere attivo e mutevole. Elementi ossidati e dispositivi difettosi sgretolati dal tempo sono connessi a componenti in materiali più nobili in ottone e rame, dando forma a dei tavoli che hanno la funzione di allestire il grande ufficio per le persone che lavorano per la cooperativa collegate tra loro attraverso un dedalo di tubazioni.
Il verde che circonda serra madre è parte integrante di un approccio architettonico e alla rigenerazione pensati come strumento per contrastare il cambiamento climatico. Ogni pianta è stata valutata anche in base alla quantità di CO2 che riesce ad assimilare. Per questo, sono state selezionate piante a crescita rapida, che assicurano un significativo assorbimento di CO2, rafforzando così l’ecosistema circostante.
Inoltre, grazie alla collaborazione con Aquaponic Design, team multidisciplinare che si occupa di promuovere e diffondere nuovi sistemi di coltivazione fuori suolo, per serra madre sarà realizzato un sistema per la compensazione delle emissioni di CO2 attraverso la realizzazione di un innovativo impianto di coltivazione di alghe alimentato dalle acque meteoriche, grazie al quale serra madre sarà in grado di assorbire fino a 27 tonnellate di CO2 all’anno.

serra madre è dotata di un sistema audio immersivo capace di emozionare e sensibilizzare attraverso ambienti sonori iperrealistici. Attraverso le pratiche più innovative nel campo della ricerca e sperimentazione nel settore della Bio-acustica ed Eco-acustica, unisce arte e scienza per esplorare, comprendere e narrare aspetti chiave della crisi ambientale e climatica, migliorando, nello stesso tempo, l’esperienza degli utenti e l’efficacia delle attività.
info per il programma: serramadre.art