Il miracolo delle quaglie è un olio su tela (150×235) datato al 1554 di Jacopo Da Ponte detto Jacopo Bassano, importante esponente della scuola veneta cinquecentesca. Oltre ad essere noto per il suo valore storico artistico, il dipinto è caratterizzato da una curiosa storia che lo ha portato dall’altra parte del mondo e messo al centro di una contesa internazionale tra musei.

Tutto inizia nel 2017 quando un antiquario fiorentino presenta all’Ufficio Esportazione di Pisa l’attestato di libera circolazione per una grande tela del pittore veneto e – sorpresa – non solo la richiesta è accettata, ma il dipinto viene anche ingiustificatamente presentato con un valore quasi dimezzato (da 120mila a 70mila euro).
Successivamente, nel 2021 il dipinto viene acquistato dal Getty Museum di Los Angeles, immediatamente esposto al pubblico e presentato dal direttore Timothy Potts come capolavoro eccezionale dell’artista. Coincidenza vuole che il senior curator di pittura del Getty sia Davide Gasparotto, studioso di fama internazionale precedentemente alla direzione della Galleria Estense di Modena, originario proprio di Bassano del Grappa e ovviamente a conoscenza del grande valore dell’opera e del suo autore.

Solo dopo aver appreso dalla stampa la presenza dell’opera nel museo losangelino e dopo averne tardivamente compreso il prestigioso valore artistico, il Mibac ha cercato invano di correre ai ripari sostenendo che la richiesta era stata viziata da informazioni false, annullando la licenza di esportazione con un provvedimento del gennaio 2022, richiedendo l’immediato rientro del quadro in Italia.
La legge italiana infatti stabilisce che le opere d’arte di interesse pubblico non possono lasciare il territorio nazionale: il capolavoro per il suo valore artistico e culturale, non sarebbe mai dovuto uscire dall’Italia. A difesa del Mibac, pare che i mercanti siano stati reticenti quando hanno chiesto alla Sovrintendenza il certificato, sminuendo il valore del quadro, presentando l’opera in pessime condizioni conservative (difficile da credersi, visto l’immediata esposizione del dipinto al pubblico del Getty) e con una patina che ne avrebbe oscurato la reale manifattura.

Una disputa legale durata ben quattro anni ma il Consiglio di Stato, pochi giorni fa, ha definitivamente respinto le motivazioni del Ministero della cultura, ritenute non valide e sufficientemente dimostrate: inoltre l’annullamento dell’esportazione sarebbe paradossalmente arrivato troppo tempo dopo il primo via libera.
E così, per un errore che probabilmente si sarebbe potuto evitare, ancora una volta un pezzo di storia e di arte italiana viene perso per sempre: a uscirne danneggiata è purtroppo la figura di questo grande artista, ancora oggi non ampiamente studiato e oscurato da nomi di artisti veneti maggiormente conosciuti come Tiziano, Giorgione, Veronese o Tintoretto. Il miracolo delle quaglie è quindi entrato definitivamente nell’inestimabile collezione del Getty Museum. La sentenza ha generato pareri incontrastati, tanta amarezza nel mondo dell’arte ma anche una serie di interrogativi sulla gestione delle opere d’arte in Italia.