Sarà la Fondation Beyeler di Riehen, in Svizzera, ad ospitare la grande mostra dedicata a Herni Matisse nell’autunno 2024. Con la prima retrospettiva delle opere dell’artista in area germanofona dopo quasi vent’anni, la Fondation Beyeler rende omaggio a uno dei protagonisti assoluti del Novecento ripercorrendo l’evoluzione del suo linguaggio pittorico e l’impatto che ha avuto sullo scenario contemporaneo delle arti visive.

A cura di Raphaël Bouvier, la mostra sarà protagonista della prossima stagione autunnale dell’istituzione. Con l’inaugurazione prevista per il 22 settembre 2024, la rassegna rimarrà in esposizione fino al 26 gennaio 2025 e includerà oltre settanta opere dell’artista provenienti da musei europei e americani, ma anche da collezioni private. Con un colpo d’occhio, l’esposizione intende offrire al pubblico un’immagine del percorso di Matisse, e lo fa negli spazi progettati da Renzo Piano, secondo un’idea di fruizione dell’arte che passa attraverso l’architettura e l’esaltazione del paesaggio naturale. La Fondation Beyeler trova infatti la sua sede in un edificio circondato da alberi secolari e stagni di ninfee, oltre a trovarsi a un passo dalla Foresta Nera.

Alla Fondation Beyeler: la retrospettiva come un viaggio
In questo scenario, la mostra prende concettualmente le mosse da Invito al viaggio, la celebre poesia di Charles Baudelaire del 1857. Accanto alla corrispondenza di vari temi chiave tra quelli dell’artista e quelli del poeta, i versi di Baudelaire invitano a compiere un vero e proprio viaggio attraverso la vita e le opere di Henri Matisse, oltre a focalizzare la centralità dell’esperienza stessa del viaggio nella sua produzione. Matisse ha infatti conosciuto molti paesi, dall’Italia a Tahiti, e da questi si è lasciato ispirare nella sua carriera iniziata sui primi del Novecento.

Ripercorrendo anche gli esordi, l’esposizione esplora i lavori del fauvismo e le opere rivoluzionarie degli anni 1910, procedendo poi con i dipinti sensuali del periodo di Nizza e con la produzione degli anni trenta. A rappresentare le ultime tappe, le opere degli anni quaranta e cinquanta: il tempo della maturità dell’artista, ricordato in mostra con i celebri ritagli di carta.
info: fondationbeyeler.ch