Amor fati, la pittura di Massimo Lagrotteria va in mostra alla Bottega Gollini di Imola

Fino al 30 dicembre va in mostra una serie di lavori inediti di Massimo Lagrotteria sul concetto di nietzschiana memoria dell’Amor fati

Sabato 18 novembre inaugura l’ultima personale di Massimo Lagrotteria, pittore figurativo nato in Svizzera, ma carpigiano d’adozione, alla galleria Bottega Gollini di Imola, a cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci.

La mostra comprende una cospicua serie di lavori inediti, realizzati appositamente per le ampie e luminose sale della galleria, che ruotano attorno al concetto di nietzschiana memoria dell’ Amor fati, che incarna, secondo il filosofo, il corretto atteggiamento dell’Oltreuomo che accetta gioiosamente il destino al quale non può sottrarsi, poiché è esso stesso l’unico in grado di realizzarlo compiutamente. Tale espressione derivava ancor prima dallo stoicismo, riprendendo l’antica visione della circolarità della storia. 

Il legame di tale concetto con le tele di Lagrotteria si esplica attraverso la posa placida, finanche rassegnata seppur nel complesso serena, delle figure che abitano i grandi fondi monocromatici, che ricordano il grigiore delle città, dei palazzi e dell’asfalto in cui i suoi soggetti vivono immersi soli o in piccoli gruppi: i volti appena accennati abitano un grigiore che non possono eludere, dunque lo vivono con placidità, con un Amor fati perfino troppo ottimista. Ma la vera protagonista della mostra è la pittura, che si serve di quei soggetti, senza mai essere asservita ad essi: il soggetto risulta quasi un mero mezzo per raccontare il moto di una pittura che aggiunge per togliere; come fosse l’Uroboro nietzschiano, la pittura di Massimo Lagrotteria torna eternamente a raccontarsi, le campiture di colore che si stratificano sulla tela non si affastellano mai, e sembra quasi che per l’artista aggiungere la materia sia come sottrarla. 

La pittura dunque non è più il mezzo, bensì il fine di un racconto circolare e continuo. 

Di non minore importanza ai fini di uno storytelling visivo importante è la cornice che ospita questi lavori inediti, luogo di culto della tradizione culturale imolese: la galleria Bottega Gollini. 

Bottega Gollini fu fondata negli anni ‘60 da Alberto Gollini, figlio di una famiglia che trattava la vendita di libri antichi ma appassionato d’arte, che al laboratorio di cornici aveva affiancato l’attività di mercante d’arte, trattando principalmente opere di artisti come Luigi Rosati, Ugo Nespolo e Mario Schifano (con quest’ultimo aveva instaurato anche una vera e propria amicizia). 

Negli anni duemila Luigi Foschini ha acquisito la proprietà di Bottega Gollini, ampliando la proposta culturale della galleria anche attraverso il trasferimento dalla storica sede di via Andrea Costa a quella più dinamica e viva di via Emilia, di fronte al Teatro Ebe Stignani. 

La mostra Amor fati di Massimo Lagrotteria sarà visitabile fino al 30 dicembre prossimo.