«Au patron. Souvenir du Centenaire» (Al padrone. Dono per il centenario).
Questo riporta la piccola targa dorata alla base di una scultura in bronzo. Una scultura che poggia su un camino. Un camino che predomina il salotto di una maestosa casa. La scultura in bronzo è di Auguste Rodin e la casa è la Maison Belle Époque di Pierre Nicolas Perrier and Rose Adélaïde Jouët, a Épernay.

I due coniugi, fondando nel 1811 la Maison Perrier – Jouët, fondarono anche un progetto, un’idea: rendere lo Champagne uno stile di vita che armonizzasse natura e arte. Quest’idea germinò con gran successo, tanto che i lavoratori dell’azienda vinicola per l’anniversario dei cento anni dalla fondazione decisero di donare ai loro “padroni” proprio quella statua di Rodin, Eternal Spring, che con il suo titolo faceva riecheggiare gli intenti del progetto. Un’eterna primavera è quella che sembra aleggiare per le strade di Épernay, centro principale della produzione di Champagne che lungo il corso principale ospita su ogni lato grandi case di produzione passate alla storia.
L’arrivo della statua di Rodin alla Maison Perrier – Jouët è soltanto uno dei tanti eventi che collega la produzione di Champagne con quella artistica: i coniugi prima e il figlio Charles Perrier dopo cominciarono a collezionare Art Nouveau espandendo una collezione che ora nutre il patrimonio visuale e creativo della casa vinicola. Charles Perrier tra il 1854 e il 1857 fece costruire sempre sul corso di Épernay lo Château Perrier che oggi ospita il Museo del vino di Champagne e di Archeologia regionale, dopo essere stato acquisito dal comune nel secondo dopoguerra.
È proprio tra queste sontuose mura cariche delle memorie della famiglia Perrier – Jouët che prende forma la mostra Goûter le Monde, Le Banquet des Merveilles, curata dall’artista e curatore Benjamin Loyauté. Ha aperto le porte al pubblico il 16 settembre, offrendo una passeggiata tra la più grande collezione di Art Nouveau in Europa.
In un percorso arroccato su tre piani, la passeggiata tra le meraviglie della collezione Perrier – Jouët guida lo spettatore in un viaggio tra antico e contemporaneo, affiancando mobili, oggetti decorativi e complementi per la tavola che riportano il fondamentale legame con la natura e gli ideali della casa vinicola. Il titolo della mostra è ispirato a un raro volume del XVIII secolo appartenuto a

Henri Gallice, che ereditò la collezione nel 1878, dal nome Le tableau des merveilles de l’univers. Le meraviglie dell’universo in questione sono prima esposte in un sentiero di luci e drappi verde scuro, e poi allestite in un vero e proprio banchetto nell’ultima sala, apoteosi della cura della tavola e del gusto. La grande tavolata simboleggia l’infinito, portando l’attenzione su un altro grande tema della mostra: il patrimonio culturale comune e la memoria.
Il banchetto invita al ricordare il passato e a condividere idee, convivialità e coinvolgere lo sguardo dello spettatore, costantemente stimolato dalle forme delicate e biomorfiche degli oggetti. L’intimo allestimento propone una degustazione visiva della natura, filo rosso della narrazione che gli oggetti esposti riportano: i bicchieri di vetro soffiato si costituiscono come boccioli di fiori, germogli di muschio nascono nei calici da champagne, anfore di nidi d’ape narrano la fragilità degli ecosistemi. Pensare alla natura e all’interazione con essa è spesso rimarcato nella filosofia della Maison Perrier – Jouët: all’ingresso della Maison Belle Époque, infatti, il visitatore è accolto da un’istallazione che ne riporta le conseguenze.
Un grande tavolo con sopra figure stilizzate di fiori e piante vengono circondate da sensori invisibili. All’avvicinarsi dello spettatore al tavolo e alle piante, ecco che esse si rifugiano inserendosi nel tavolo e perdendo tridimensionalità: la vicinanza dell’uomo alla natura è importante, ma non deve superare i limiti che essa ci comunica, altrimenti sparirà. Un messaggio chiaro, che riporta all’ancestrale professione della Maison Perrier – Jouët, il lavoro nei campi, tra le vigne e in costante rapporto con il rispetto per esse. Un messaggio attuale che, pur non essendo il centro focale della mostra, diventa un costante monito di fronte alla meraviglia che l’uomo può creare ispirandosi ad essa.

Per approfondire i contenuti simbolici presentati in mostra, Maison Perrier – Jouët ha inoltre elaborato con JBE Books il volume A Banquet of Wonders, Deighting in the World riunendo una serie di autori: Ryoko Sekiguchi (poeta), Jean-Louis Gaillemin (storico dell’arte e fondatore di Beaux-Arts Magazine e L’Objet d’art), Yves Elie (scrittore e regista), Laure Ménétrier (direttore e curatore del Musée du vin de Champagne et d’Archéologie régionale) e Axelle de Buffévent (Directrice du Style di Maison Perrier-Jouët). I testi prodotti spaziano dalla storia dell’arte alla poesia, raccontando la relazione tra cibo, Champagne, vetro e natura.
Le poesie di Ryoko Sekiguchi narrano il suo incontro con i calici in vetro della collezione e l’intento di volerli far parlare per riportare la loro aura e la loro sostanza fragile. Questo continuo rimando alla vitalità di oggetti apparentemente inermi è stata la linea guida del curatore Benjamin Loyauté che afferma: «Dietro ogni opera d’arte, c’è una storia di sensibilità, libertà creativa e riflessione sul nostro rapporto con la natura. La combinazione di pezzi storici e contemporanei consente alla Maison di arricchire la sua celebrazione del mondo vivente in tutta la sua vitalità e creatività […] Il banchetto è concepito come un luogo di passaggio, che attinge all’eredità per evocare il futuro, alla natura per evocare la vita e alla condivisione per evocare la gioia».
Visitabile fino al’11 dicembre, la mostra, così come l’esplorazione di Épernay, è un viaggio nella storia francese e in un mestiere antico che in questa sede trovano un’intima conversazione con forme e materiali, diventando arte.

Goûter le Monde, Le Banquet des Merveilles
a cura di Benjamin Loyauté
fino all’11 dicembre 2023
Musée du vin de Champagne et d’Archéologie régionale – 13 Av. de Champagne, Épernay