L’arte generata dal’IA non può essere protetta da copyright. Così una sentenza emessa negli USA

La paternità umana è requisito di un'opera d'arte per essere considerata tale? Tante domande si sollevano dopo questa storica sentenza

L’arte generata dall’intelligenza artificiale (AI) non è protetta dalla legge sul diritto d’autore negli Stati Uniti, secondo una sentenza emessa da un tribunale federale di Washington D.C..
La giudice Beryl Howell ha spiegato che l’arte generata da questo tipo di tecnologia non può essere protetta dal diritto d’autore, in quanto non ha paternità umana.

“La creatività umana è la conditio sine qua non della proprietà intellettuale, anche quando viene incanalata attraverso nuovi strumenti o nuovi media”, ha dichiarato nella sua sentenza.

IA arte
Re-Humanism, (Mara Oscar Cassiani – Ai Love, Ghosts and Uncanny Valleys <3. I broke up with my Ai and will never download them again)

Il caso è iniziato nel 2022 con una causa intentata da Stephen Thaler, proprietario di un software chiamato Creativity Machine, che generava un’opera visiva attraverso l’intelligenza artificiale. Thaler ha tentato di tutelare il copyright dell’opera, un’immagine di binari ferroviari circondati da fiori viola, spiegando che il software era il creatore e che il copyright si trasferiva a lui in quanto proprietario del computer. L’agenzia governativa incaricata della registrazione dei diritti d’autore ha respinto la richiesta di Thaler, sostenendo che l’opera mancava di paternità umana.

Ma è davvero così? L’autorialità umana è un requisito fondamentale del copyright nella produzione e nella concezione di un’opera d’arte contemporanea?

Nella sentenza, il giudice riconosce una verità, che la legge sul diritto d’autore si troverà sempre più spesso ad affrontare casi di questo tipo man mano che gli artisti incorporeranno l’intelligenza artificiale nella loro “cassetta degli attrezzi”. L’aumento dell’uso di piattaforme di intelligenza artificiale come ChatGPT o Midjourney per generare contenuti ha generato negli Stati Uniti una nuova discussione legale ed etica sul concetto di copyright e proprietà intellettuale.

RE-HUMANISM, Lorem – Adversarial feelings – Courtesy: l’artista

Tuttavia non prende in considerazione quanto l’intelligenza artificiale possa essere utile strumento per un artista che, pur servendosi della tecnologia, può tranquillamente continuare a considerarsi autore del prodotto a pieno titolo. Non dimentichiamoci il lungo viaggio anche della fotografia per essere riconosciuta forma d’arte a tutti gli effetti. E quali sono i risvolti nuovi che potrebbero esserci con l’IA in quella che Walter Benjamin l’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica nella nostra nuova epoca tecnologica?

Stephen Thaler, difatti, ha intenzione di ricorrere in appello. Il suo avvocato, Ryan Abbot dello studio Brown Neri Smith & Khan LLP, ha dichiarato a Bloomberg Law: “Rispettiamo ma non concordiamo con l’interpretazione della legge sul copyright da parte del tribunale”. Non si sa come si risolverà la questione del copyright negli Stati Uniti, e non solo negli Stati Uniti, in relazione all’intelligenza artificiale ma le cause stanno aumentando.