Silvio Berlusconi è morto. Il leader di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio aveva 86 anni ed era ricoverato da giorni all’ospedale San Raffaele. La morte di Berlusconi non rappresenta soltanto la fine di un ciclo vitale ma il tramonto di un’era, la fine di un momento storico che ha segnato le vite delle generazioni che lo hanno attraversato e che molto probabilmente condizionerà anche quelle a venire.
Già negli anni Ottanta si è imposto nel linguaggio comune il termine berlusconismo, a indicare soprattutto la visione liberistica da lui propugnata, non solo in ambito economico e finanziario ma anche politico e culturale.
La figura di Silvio Berlusconi è stata rivisitata molto spesso nella cultura di massa da cineasti, cantanti, fumettisti, letterati, comici e artisti. Da Nanni Moretti, a Sorrentino nel cinema a Benni e Saramago nella letteratura.
Nel corso degli ultimi decenni sono anche molti gli artisti contemporanei e le mostre che hanno utilizzato la figura di Berlusconi reinterpretandola attraverso linguaggi e visioni diverse. Ecco alcuni dei progetti più significativi e c’è anche chi aveva già prefigurato la sua morte.
Il sogno degli italiani, Antonio Garullo e Mario Ottocento, 2012

Il corpo di Berlusconi, realizzato in gomma siliconica, capelli, stoffa, è disteso nella teca in aspetto sognante. Ha il volto sorridente, la testa reclinata verso sinistra, «rimandando – affermano gli artisti – alla sua ossessiva avversione verso la cultura politica progressista da lui sempre indicata come comunista tout-court». Ai piedi un paio di pantofole con Mikey Mouse, a testimoniare il suo carattere gioviale, allegro e giullaresco.
THE MONUMENT IN THE AGE OF BERLUSCONI, Cosimo Veneziano, 2017

Il progetto non è specificamente dedicato a Berlusconi ma nasce dal desiderio di mappare i monumenti costruiti a partire dal 1994 fino al 2012 in Italia, nell’epoca considerata dagli storici l’era berlusconiana. Ogni opera rappresenta un pezzo di storia, la sua creazione è preceduta da una trattativa, più o meno conflittuale, tra il committente, l’artista, il cittadino. L’artista parte dal presupposto che un lavoro in uno spazio pubblico non può essere un’azione neutra, progettato solo con l’idea di tributo o memoria, ma dev’essere inteso come una voce che mette in evidenza alcuni fatti storici rispetto ad altri. Veneziano mostra come grazie a stanziamenti pubblici si sono rivalutate figure politiche discusse e personaggi dello spettacolo, pensiamo a Manuela Arcuri a Porto Cesario, Craxi ad Aulla, Berlusconi a Milano2 o il tentativo di ricollocare il Bigio, simbolo della gioventù fascista, a Brescia.
Piano B, una mostra a Milano dedicata a Berlusconi

Nel 2021, nella sala immersiva dell’Enterprise Hotel a Milano è stata esposta la mostra “Piano B”, che intendeva ricostruire un periodo di storia italiana – dal 1956 al 1993- attraverso la biografia imprenditoriale di Silvio Berlusconi, dagli inizi al giorno prima della “discesa in campo” in politica. Un viaggio immersivo attraverso immagini, voci, musiche, per far rivivere ai visitatori le diverse fasi imprenditoriali di Berlusconi, dal preludio nel mondo del mattone, all’esperienza delle televisioni, senza dimenticare il calcio e la grande distribuzione e il loro impatto nella Società italiana.