Open to Grazie. Ecco la risposta alle critiche sulla campagna del Ministero del Turismo

Arriva la replica della società di comunicazione che ha ideato la controversa campagna, in balia delle polemiche: «ci hanno fatto sentire davvero la più grande agenzia italiana»

«Grazie perché non accadeva da anni che la notizia di una campagna istituzionale suscitasse una eco di tale portata. Quando poi si tratta di una campagna solo presentata ma non ancora uscita, probabilmente di portata unica. Grazie per le migliaia di commenti, meme, appassionate discussioni di questi ultimi giorni: ci hanno fatto sentire davvero la più grande agenzia italiana. Grazie a tutti coloro che hanno immaginato che il video destinato alla presentazione del progetto – e dunque realizzato con materiale di repertorio – fosse già lo spot ufficiale della campagna».

Questa è la replica sportiva proveniente dall’agenzia Armando Testa, firma dell’ultra discussa campagna pubblicitaria da 9 milioni di euro del Ministero del Turismo, Open to meraviglia.

Dopo la pioggia di critiche di questi giorni, la società di comunicazione ha replicato con ironia alle accuse con una pagina pubblicitaria a pagamento sul Corriere della sera, titolata Open to Grazie, in cui la società “ringrazia” per l’attenzione ricevuta: «Quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dar vita ad un dibattito culturale come quello acceso in soli 5 giorni da Italia. Open to meraviglia rappresenta sempre qualcosa di positivo».


«I 9 milioni di euro dell’investimento previsto da Enit – continua Testa – sono destinati alla pianificazione media in tutti i principali mercati: Europa, Paesi del Golfo, Usa, Centro e Sud America, Cina, India, Sud-est asiatico e Australia». Nel mirino anche i simboli utilizzati: la Venere di Botticelli in minigonna di jeans che fa un giro in Vespa oppure è pronta a gustare una pizza aveva scatenato le critiche per un presunto ricorso a stereotipi. Ma Testa risponde che l’obiettivo è «promuovere l’Italia all’estero, su mercati culturalmente molto diversi dal nostro, accendendo l’attenzione in modo facile, diretto e immediatamente riconoscibile su ciò che tradizionalmente contraddistingue l’Italia nel mondo”. In conclusione, anche la “Venere” ringrazia: “Erano più di 500 anni che non si parlava di lei così tanto. Se non è meraviglia questa».

Open to Grazie

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