Arriva CARTA. La storica casa editrice Rubbettino, inaugura per i suoi cinquant’anni un parco d’arte contemporanea

Parco Carta riunisce la visione imprenditoriale della casa editrice Rubbettino alla direzione artistica di curatori e artisti

Domenica 25 settembre, inaugura CARTA, il parco d’arte contemporanea della Rubbettino, storica casa editrice fondata da Rosario Rubbettino, che si è fatta strada nel panorama editoriale nazionale per aver contribuito a diffondere le idee e i pensatori liberali. All’interno di un parco di oltre 12mila metri quadrati, la cultura aziendale Rubbettino dialoga con l’arte contemporanea attraverso una collezione di opere permanenti di artisti internazionali, ospitati di volta in volta in residenza a Soveria Mannelli. L’evento, 50 anni di idee libere, si inserisce all’interno del Festival Sciabaca che apre le celebrazioni per il cinquantenario della fondazione della casa editrice.

Parco Carta è il frutto di un approfondito percorso di riflessione che unisce la visione imprenditoriale di Rubbettino alla direzione artistica di curatori e artisti. Un progetto in divenire che nel tempo vuole popolarsi di progetti artistici e residenze come in un ecosistema che si moltiplica e riproduce nuove visioni e linguaggi. Il nome – CARTA – sottolinea il legame materico che intercorre tra mondo vegetale e quello della produzione editoriale/tipografica, attraverso la trasformazione della cellulosa in carta come elemento cardine dell’editoria.
Ogni stagione del parco sarà guidata da diversi curatori e curatrici. Per questo primo appuntamento sono stati invitati Alessandro Fonte e Shawnette Poe, i quali dal 22 al 25 settembre presentano il percorso espositivo con le prime due opere: Time Cutouts di Rachele Maistrello e Control Beam di Stefan Alber.

La realizzazione dell’opera di Maistrello ha visto una prima fase di ricognizione fotografica del Parco nel corso delle diverse stagioni. Le immagini sono state poi trasformate in oggetti fotografici e vettorializzate per poi essere convertite in sagome metalliche e reinstallate nel Parco, esattamente nel punto in cui era stata scattata la fotografia che ha dato origine al processo. Maistrello indaga il concetto di monumento, ponendo la sua attenzione sulla meraviglia dell’ambiente naturale, estraendo una frazione generica dal continuo flusso temporale, per affermare l’importanza di ogni istante. Questi elementi interagiscono con il parco e coinvolgono lo spettatore in un’instabile ricerca di corrispondenze tra passato e presente. Se nella forma le opere sembrano calligrafie, che riportano all’uomo e alla sua manualità, nell’interazione con lo spazio realizzano una successione di anomalie visive che ricordano i glitch digitali.

Rachele Maistrello, Time Cutouts

Alber, invece, ha analizzato le peculiarità tecniche della produzione dell’azienda Rubbettino, focalizzandosi in particolare sulla ricerca di codici interni. Da questi elementi tecnici, scarti della produzione, ha scelto di lavorare con la barra che permette il controllo della qualità di stampa. L’artista trasporta questo elemento nel parco, trasformandolo in un oggetto sovradimensionato – una trave in acciaio di 11 metri – il cui design tecnico si contrappone alla morfologia dell’ambiente naturale. La scultura diventa quindi un dispositivo di misurazione e il Parco un elemento da decifrare, in una sovrapposizione che interroga le nostre abitudini di visione e la produzione di immagini.

Stefan Alber, Control Beam


Tutte le info sul parco: www.parcocarta.it 
Per il programma completo: www.sciabaca.it