Il 15 Settembre apre al pubblico Neons Corridors Rooms, la mostra dedicata a Bruce Nauman, uno degli artisti più rilevanti della scena artistica contemporanea. Curata da Roberta Tenconi e Vicente Todolí con Andrea Lissoni, Nicholas Serota, Leontine Coelewij, Martijn van Nieuwenhuyzen e Katy Wan, l’esposizione prevede trenta opere, realizzate dall’artista negli anni Sessanta, che affrontano il tema della ricerca spaziale ed architettonica.

Courtesy Sperone Westwater, New York Foto Zoe Nauman
Laureato in fisica e matematica, Nauman si è dedicato alla creazione artistica per oltre sessant’anni. Le sue opere sono filmati, performance, fotografie e sculture. Artista concettuale di fama internazionale, Nauman si interroga sulla condizione umana e su tutto ciò che frustra l’individuo, in un’opera densa e plurale.

Veduta dell’installazione, “La Jolla”, Museum of Contemporary Art San Diego, 2008.© 2022 Bruce Nauman / SIAE. Courtesy Museum of Contemporary Art San Diego
Le opere esposte – 30 dei suoi “corridoi neon” – come ci comunica il titolo, sono dei corridoi, illuminati da luci al neon. Generalmente, in una galleria, i corridoi collegano tra loro i cubi bianchi, le white box, dove vengono esposte le opere, e raramente sono le opere stesse. Tuttavia, tra la variegata e fondamentale produzione di opere di Bruce Nauman, ci sono una serie di capolavori che prendono questa caratteristica architettonica e la trasformano in un’opera d’arte. Nauman rende i corridoi una forma di espressione artistica sin dal 1969. Inizialmente avevano la funzione di semplici oggetti di scena, utilizzati per realizzare video. In seguito, l’artista li ha introdotti nelle gallerie, permettendo al pubblico di percorrerli e, così facendo, di realizzare la propria performance.
I Neons Corridors Rooms sono semplici passerelle con pareti in gesso, in cui l’artista a volte introduce luci, videocamere e monitor, o altoparlanti; alcuni troppo stretti per essere percorsi; altri a forma di cuneo, altri semplici e lineari, altri lunghi e spaesati. La semplicità della struttura architettonica si contrappone alla complessità dell’esperienza che deriva dal percorrere i corridoi. Da un lato la percezione dello spazio semplice, dall’altro la presa di coscienza di emozioni complesse e, spesso, angoscianti. Il pubblico potrà, dunque, creare la propria performance, diventare parte del processo artistico. Il rapporto tra opera d’arte, spettatore e artista viene rimesso in causa: i ruoli non sono più fissi, l’opera non è mai completa ma in continua evoluzione. A questo proposito sembra calzante citare le sue analisi e autoanalisi della mente creativa e i suoi dubbi sulla creazione artistica, enorme contributo per il mondo artistico e per l’interpretazione della sua arte. “Se sono un artista e sono in studio – dice – allora tutto ciò che faccio lì è arte. A quel punto, l’arte diventa più un’attività e meno un prodotto”.

La mostra realizzata da Pirelli HangarBicocca in collaborazione con Tate Modern e Stedelijk Museum, offre una panoramica approfondita sulla ricerca dell’artista che esplora attraverso i corridoi l’utilizzo della luce, del suono, del linguaggio e del video. Una mostra che fa luce su uno dei mezzi espressivi più controversi del mondo contemporaneo, accompagnandoci alla scoperta di Bruce Nauman. Un’esposizione tanto dell’importanza e del talento dell’artista, quanto del ruolo del pubblico.