Look-down al Plebiscito

Napoli

Una scultura in marmo bianco, raffigurante un bimbo rannicchiato e con un polso incatenato. Una figura indifesa e che trasmette un bisogno di protezione. È l’opera che l’artista Jacopo Cardillo, alias Jago, ha posizionato nella nottata al centro di piazza Plebiscito a Napoli. Si tratta, ancora una volta, di un’installazione dal forte richiamo sociale, molto espressiva a partire dal titolo: Look-down, un gioco di parole sul lockdown. L’opera rappresenta un invito a guardare in basso, specialmente in questo momento in cui larghe fette della società sono più fragili, rese vulnerabili dalle conseguenze della pandemia di natura sociale ed economica. Lo ha specificato l’artista stesso: ”Il significato della mia opera? Andatelo a chiedere a tutti quelli che, in questo momento, sono stati lasciati incatenati nella loro condizione”. Il riferimento è anche agli homeless, ma si allarga anche al tema dell’innocenza dell’essere umano, tornato nudo di fronte alle difficoltà.

IL VALORE DELL’OPERA
Il lavoro di Jago ha una quotazione importante, che si aggira sul milione di euro. A questo punto viene da chiedersi: possibile che un’opera di tale valore venga lasciata nel mezzo della piazza esposta alle intemperie e soprattutto a rischio di danneggiamento? L’artista ha messo in conto tutto questo, ma ai fini del messaggio un eventuale maltrattamento dell’opera sarebbe paradossalmente un simbolo di ciò che l’artista ha voluto significare: la trascuratezza delle classi sociali che l’opera rappresenta.

Questa operazione è stata resa possibile dalla Fondazione di comunità San Gennaro di Napoli, una realtà particolarmente impegnata nel rilancio e nella valorizzazione del celebre rione Sanità di Napoli e delle sue specificità. L’artista Jago infatti nel rione vive e lavora. Lo ha scelto come suo domicilio artistico.

L’ARTISTA
Iacopo Cardillo, conosciuto come Jago, è uno scultore 33enne originario di Frosinone. La sua carriera è già molto avviata grazie a collaborazioni importanti e lavori che lo hanno visto collaborare con realtà di grande prestigio, come il Vaticano, per il quale ha realizzato la statua dedicata a Papa Benedetto XVI. Ha partecipato alla 54esima Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi. Ha esposto nella cripta della Basilica dei XII Apostoli a Roma. L’anno scorso ha fatto parlare di sé anche negli USA, quando a New York ha realizzato la scultura il Figlio velato, una scultura fatta con il marmo Danby del Vermont. Si tratta di una scultura ispirata al Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino e rappresenta un bambino coperto da un velo. Alla fine dell’anno scorso l’opera è stata ubicata nella Cappella dei Bianchi nella chiesa di San Severo a Napoli, proprio nel rione Sanità.

Articoli correlati