Il Giardino delle delizie di Hieronymus Bosch è un trittico ad olio su tavola di grandi dimensioni datato tra 1480 e1490 all’incirca ed è conservato nel Museo del Prado di Madrid. L’artista crea un mondo di personaggi bizzarri e ricorre spesso alla nudità nella sua accezione più pura, tra sacro e profano, tra bellezza, mostruosità e ambiguità. Spesso questi personaggi si animano in azioni grottesche e d’altra parte candide, tra violenza e aulicità, tra sublimazione e agire terreno. Si rivela un mondo immaginario complesso e variegato che porta all’orrore e alla visione di atti impuri così come all’elevazione. La religiosità viene svuotata e ricomposta in maniera sacrilega e allo stesso tempo rispettosa della sacralità. Attraverso un simbolismo personale Bosch interpreta alcune scene bibliche nella volontà di rappresentare la storia dell’umanità seguendo la dottrina cristiana medievale e incentrando le parti del trittico sulla descrizione della Creazione, di Dio attraverso Adamo ed Eva, e dell’Inferno.
Studio su Bosch è un progetto di Franco Losvizzero e Alessandro Bavari, agito interamente a quattro mani, ispirato al Giardino delle delizie. Bavari è visual Artist, fotografo, video maker e maestro della post-pro- duction digitale, è stato l’Art-Director e Concept-Artist nell’ultimo ALIEN Covenant di Ridley Scott. Franco Losvizzero è regista e artista visivo. I suoi film come le sue opere e soprattutto le sue performance, attraversano le arti visive per sondare i meandri dell’inconscio ove mostri e simboli alchemici si incontrano/scontrano con la contemporaneità. La parte iniziale del progetto si sviluppa all’interno del Macro di via Nizza nel mese di dicembre 2019 e consiste in prove attoriali di persone che interpretano scene del famoso quadro di Bosch, mentre la seconda parte consiste nella post produzione e sarà eseguita dai due artisti successivamente per creare un vero e proprio film. Tutto il lavoro svolto verrà esposto in una mostra nel 2021 e consiste in unicum filmico in cui le varie scene tratte dal quadro ed interpretate dalle persone che sono state coinvolte al Macro a verranno montate insieme in una grande installazione cinematografica a 360 gradi dove il brulicare di vita del dipinto di Bosch verrà alla luce. Saranno poi presentati dodici tableaux vivants, visioni fotografiche tratte dalle scene del film. Le performance attoriali all’interno del Macro saranno giornaliere e visitabili fino al 28 dicembre. Scenografia e costumi sul set sono di Monica Pirone, l’Assistant director è Ortensia Macioci, l’Executive producer & MUA director’s è Arianna De Nicola, la live music è di Theo Allegretti, il Creative on stage è di Sergio Angeli, il testo critico è di Bruno Di Marino.
Le parole di Alessandro Bavari si incentrano sul Giardino delle delizie ”come quadro che ha ispirato numerosi artisti successivi diventando soprattutto il precursore del surrealismo, corrente novecentesca che scaturisce da un indagare l’inconscio, perché l’inconscio è essenziale nella costituzione dell’opera di Bosch. Il maestro quattrocentesco ha portato la pittura dell’epoca su di una personale e nuova dimensione immaginifica e visionaria, metafisica.” Mentre Franco Losvizzero parla del ”Giardino delle delizie: è un dipinto che mi ha accompagnato nella mia vita artistica e nella mia ricerca. Ho esperito l’aspetto lirico di Bosch sia nella delicatezza che nella mostruosità. Ogni parte dell’opera potrebbe essere un quadro a sé bellissimo. Vedo in Bosch come una fissazione nel raccontare piccole e grandi scene che diventano cinematografiche nel modo di affrontare la realtà. Nei miei lavori mi interessa ammaliare lo spettatore così come disturbarlo, essere provocatore, come avviene in Bosch. Penso, riferito all’influenza del grande pittore, a Pasolini in Salò e le 120 giornate di Sodoma, come a Francis Bacon. Vorrei riconsegnare a Bosch l’importanza che ha avuto nell’arte contemporanea come un gesto d’amore, dandone una visione attuale. È l’unico artista dell’epoca che ancora oggi riesce ad essere contemporaneo.”