«Questo volume nasce dall’esigenza di raccontare, ancora una volta, i legami tra le generazioni. Mi interessa creare una narrazione che si sviluppi solidamente attorno a un nucleo relazionale tra due personaggi: come si percepiscono, in che modo agiscono tra gli altri. Più in generale, mi preme narrare come e quanto l’essere umano riesce a vivere da solo e – al contrario – quanto urgente sia la presenza degli altri». Parole di Silvia Rocchi, fumettista e illustratrice pisana, autrice del volume a fumetti di grande formato Susi corre (Canicola edizioni, 36 pagine a colori, 17 euro), una storia che intreccia le esistenze di due personaggi: da una parte la protagonista, Susi, giovane che si affaccia per la prima volta alla complessità della vita, dell’amore e del sesso; dall’altra suo nonno, ”portatore sano” di rimpianti. Così, sullo sfondo di una fiera paesana – a fare da cornice c’è un pomeriggio qualsiasi – Susi vive l’impeto dello stare con gli altri, le prime gelosie e dinamiche egoistiche, l’eccitazione e l’irriverenza che durante l’adolescenza sembrano essere al centro di tutto. Ma la protagonista vive intensamente anche il divario generazionale con il nonno, nell’ambito di un dialogo/confronto che appare arduo da sostenere. Ma quanto c’è di autobiografico in Susi corre (il titolo rimanda ad un film, Lola corre, che Rocchi ha amato)? «Ben poco – replica l’autrice – per la prima volta ho cercato di raccontare qualcuno che fosse lontano dal mio modo di sentire e di agire nel mondo». Quindi evidenzia: «Ho inventato tre personaggi che incarnano aspetti e dettagli di caratteri che ho incrociato qualche volta, ma nessuno di loro corrisponde a una vera persona che fa – o ha fatto parte – della mia vita, né le vicende che si intrecciano mi sono mai capitate». C’è un aspetto del racconto, su tutti, che senti proprio ”tuo”? «Certamente, è l’ambientazione. Le fiere di paese con i mercati accanto, le luci, le palestre frequentate da tizi assurdi, le stanzette stile sala prova sono le parti del racconto che avverto maggiormente mie». Rocchi – che si è occupata di biografie di personalità importanti, da Alda Merini e Tiziano Terzani (Becco giallo) fino ad Ettore Majorana (Rizzoli Lizard) – tratteggia la genesi di Susi corre. «La storia è nata intorno alla metà del 2017. Mi ci è voluto un po’ prima di trovare il coraggio di proporla all’editore e da subito avevo in mente di lavorare in grande formato». In merito alla lavorazione dello storyboard e dell’editing, l’autrice toscana precisa: «La prima fase è stata lunga e minuziosa, al pari dello step dell’editing che è risultato complesso e mirato, preciso in ogni parte che di volta in volta funzionava poco rispetto all’insieme della storia». L’elaborazione delle tavole, invece, ha seguito un percorso lineare. «È stato un flusso continuo inframezzato da poche pause dedite alla meditazione e alla concentrazione sul disegno», incalza l’autrice, che infine entra nel tecnico: «Ho lavorato perlopiù con i pastelli a olio, un tipo di pastello ”grasso” che mi ha permesso di sviluppare un nuovo metodo: la sovrapposizione per mezzo digitale di tavole sfumate nei contorni, dove il colore e le luci sono resi all’ennesima potenza da una stampa ben fatta e fedele alle tavole originali». Susi corre. E noi con lei.
Info: www.canicola.net