Dal 4 al 6 ottobre torna Digitalive, la seconda edizione della sezione del Romaeuropa festival dedicata alle arti multimediali performative. Una finestra su un mondo in continuo movimento, animato dall’innovazione artistica e dalla creatività emergente. Federica Patti, curatrice della sezione, ha chiamato a raccolta, per la mostra negli spazi del Mattatoio, artisti che creano conversazioni fra generazioni e linguaggi, percorsi tra analogico e digitale, dialoghi tra naturale e artificiale, e infine umano e non umano.
GLI ARTISTI
Il culto di antichi saperi archetipici incontra i nuovi riti contemporanei nella performance di Mara Oscar Cassiani Spirit x Roma, basata sulla trasmutazione di maschere vernacolari verso nuovi riti contemporanei generazionali. Marco Donnarumma e Margherita Pevere, vincitori del Digital Award 2018, presenteranno in anteprima assoluta la loro nuova produzione Humane Methods all’insegna del dialogo fra entità – umane, robotiche e sintetiche. Maria Di Stefano in Rouge, video installazione tra l’analogico e il digitale, indaga temi caldi come quello dell’appropriazione, la globalizzazione e il capitalismo culturale. Opere ultramediali saranno presentate dal coreografo giapponese Hiroaki Umeda che porterà a Digitalive Median il suo nuovo solo multimediale e immersivo, in anteprima italiana, accompagnato da una nuova versione della performance Intensional Particle appositamente rielaborata per Romaeuropa festival. Ultravioletto presenta Sonic Arms, una danza di braccia robotiche, che esplora la coesistenza tra robotica, immagini generative e musica.
Come sempre, anche la musica è protagonista di Digitalive: con la presentazione in formato rituale e in anteprima assoluta del nuovo album degli ZU, Terminalia Amazonia; con ¡miércoles! improvvisazione live di Nicolàs Jaar, in dialogo con la danzatrice Stéphanie Janaina: durational performance che vede l’artista e compositore statunitense-cileno in una veste inedita. Si prosegue con Enrico Malatesta che rende omaggio alla storica compositrice Eliane Radigue, contributo prezioso per la musica elettronica, eseguendo un solo per percussioni OCCAM XXVI del ciclo di lavori acustici OCCAM OCEAN dell’artista francese; Sandra Mason trasporterà gli spettatori nel suo immaginario psichedelico con un dj set tematico tra sintetizzatori vintage e sonorità new wave, infine Franz Rosati presenterà in anteprima Hyletics, un live set audiovisivo generativo incentrato sulla raffigurazione di un territorio immateriale, privo di confini.
Una delle novità di quest’anno riguarda il tema del cambiamento climatico. Digitalive infatti accoglie anche DE_MIGRATION, l’installazione audiovisiva degli studenti del corso Multimedia Arts & Design di RUFA – Rome University of Fine Arts che genera un ambiente immersivo utilizzando i dati che descrivono i flussi migratori degli animali condizionati dall’espansione umana. Inoltre, grazie la collaborazione con RE:HUMANISM, il premio dedicato al rapporto fra arte e intelligenza artificiale, Digitalive presenta Complessità, lavoro di Enrica Beccalli in collaborazione con Roula Gholmieh, in cui la performer in scena modifica il senso del suo equilibrio indossando un dispositivo programmato per sincronizzare i suoi movimenti a quelli di un immenso stormo di uccelli, simulato dall’algoritmo del dispositivo.
«Digitalive nasce per analizzare le interrelazioni fra corpi, software e macchine – ha spiegato la curatrice Federica Patti. – Tra streaming, realtà virtuale, intelligenze artificiali, interattività, l’accelerazione tecnologica continua a rivoluzionare i concetti di tempo e di ”live” lasciando emergere un alto gradiente di performatività – nozione ora estesa all’intera natura del processo mediale, il cui centro è diventato il più ampio spettro di azioni quotidiane, intime e collettive. L’ubiquità pervasiva dei media e della rete influenza profondamente i modi e gli stili in cui la performatività viene messa in atto e fruita: ”La performatività è postumana”, come direbbe Karen Barad. Ritroviamo – prosegue la curatrice – nelle subculture digitali abitudini identitarie che sembrano raccogliere l’eredità e continuare spontaneamente il culto e la tradizione, riattualizzando ritualità, folklore e simboli del passato all’interno di una dimensione futuristica ipermediata. Le suggestioni proposte quest’anno da Digitalive impongono allora all’azione scenica e alla fruizione pubblica la ridiscussione radicale dei gesti e delle norme, in termini di creazione, durata, natura, attitudini, generi e linguaggi, spazio, tempo, confini. Dinamiche che sembrano aderire a un’esigenza atavica di appartenenza tribale dell’essere umano».
Per gli appassionati di multimedia art c’è anche l’appuntamento con la mostra di Giulia Várnai (24 ottobre-3 novembre) e Quiet Ensemble (dal 7 al 24 novembre) nella Sala Santa Rita di Roma, entrambe incentrate su installazioni luminose e site specific.
Per tutte le info su programma ed eventi: https://romaeuropa.net/programma/