Fumetto, animazione, games, cinema ed entertainment. In una parola: divertimento. Quello che espositori, addetti ai lavori e – soprattutto – appassionati e collezionisti cercano (e trovano) al Romics, dal 5 all’otto aprile alla Fiera di Roma. Per i più distratti occorre ricordare che Romics – quattro giorni di kermesse ininterrotta – si svolge due volte l’anno, con oltre 200mila visitatori a ogni edizione. Numeri importanti, ad attestare la bontà di un appuntamento che gli appassionati di tutto ciò che è ”nerd” e ”geek” attendono trepidanti.
La distinzione è importante: il nerd proietta la sua passione, ultra-specializzata, verso l’interno (è interessato alla conoscenza e a quello che è il suo ambito di applicazione) mentre il geek si muove verso l’esterno, considerando le proprie passioni quasi un vanto (indossa la t-shirt del manga che ama o il cappellino della serie tv che adora, colleziona oggetti e gadget).
Tornando al Romics, il programma di questa edizione, la numero 23, si conferma corposo e allettante, con oltre cento presentazioni, incontri, spettacoli ed eventi in dieci location in contemporanea. Tutto questo all’interno di cinque padiglioni della fiera, per immergersi in tutti gli universi possibili (e impossibili, perché no) della creatività mondiale.
Si spazia dal fumetto all’illustrazione, dal cinema alla narrativa; e ancora, le novità, le fumetterie e case editrici, i confronti con esperti e professionisti del settore, editori, autori – particolarmente sfizioso si prospetta l’incontro con l’irriverente e originale fumettista Simon Hanselmann (reduce dal premio per la migliore serie, Happy fucking birthday, all’ultimo festival di Angoulême) –, le sfide ai videogiochi e ai giochi di ruolo. In merito agli ospiti italiani e internazionali? La domanda trova risposta nelle parole di Sabrina Perucca, direttore artistico di Romics: «Saranno premiati con il Romics d’oro Tsukasa Hojo, il papà di Occhi di gatto, City hunter e Angel heart; Massimo Rotundo, maestro del fumetto di casa nostra, sketch artist, autore poliedrico (da Tex a Gangs of New York) e Martin Freeman, divo britannico, riconosciuto interprete di personaggi amati come Bilbo Baggins dello Hobbit, John Watson della serie tv Sherlock e di film come Ghost stories».
Ma Romics è anche premiazioni, tavole rotonde (tema importante di questa edizione è Donne che disegnano donne), mostre, murales, live perfomance, body art, concorsi, sfilate dei cosplayer, per esprimere la creatività in ogni sua forma. Spazio anche alla narrativa, con un ventaglio di proposte che arricchiscono il programma dedicato alla letteratura, e alla street-art, sempre più apprezzata dai giovanissimi, con in agenda incontri e workshop a cura di David Diavù Vecchiato e del museo di Urban art di Roma. Non mancherà il cinema (movie village), mentre gli amanti dei cartoni animati avranno pane per i loro denti: Romics – «un crossover di idee, contenuti e persone», lo definisce Perucca – accoglierà l’esibizione di Cristina D’Avena e renderà il doveroso omaggio a Ufo robot, Goldrake, che spegnerà 40 candeline (l’esordio di Atlas Ufo robot sugli schermi italiani risale all’aprile 1978). Auguri fotonici.
Info: www.romics.it