Parallela per date e prossimità geografica alla mostra dedicata a Rodin a Treviso, viene presentata nel museo civico Luigi Bailo un’esposizione che presenta le opere di un altro grande scultore, questa volta italiano: Arturo Martini. Dal 24 febbraio al 3 giugno, sempre sotto la curatela di Marco Goldin, oltre ai lavori di Martini, il visitatore scopre il rinnovato percorso del museo. Su due piani si presentano non solo le opere monumentali dello scultore ma anche parte del percorso che ha portato alla loro creazione, dallo schizzo grafico passando per i modellini in creta o in ceramica fino al risultato finale. Un corpus di lavori notevole, 140, che regala allo spettatore un ottima possibilità per (ri)scoprire la scultura di Martini.
«Proporre una visita alle opere di Arturo Martini – dice Goldin – accanto alla grande mostra su Rodin, è quanto di più naturale. Rodin ha guardato con estrema attenzione alla scultura italiana, a Donatello, a Michelangelo, a Bernini. Con attenzione non minore, alcuni scultori della prima parte del Novecento italiano, e tra loro Arturo Martini soprattutto negli anni trenta, hanno guardato a Rodin, affascinati della bellezza espressiva del suo lavoro».