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Servizio video realizzato da Francesco Angelucci
Il nuovo Macro promette vitalità e dinamismo già dalle sue premesse. Oggi è stato presentato il nuovo direttore Giorgio de Finis in una conferenza stampa affollatissima di persone, opinioni e sentimenti contrastanti. Come sempre le novità fanno discutere, ma poi è stato sufficiente far comprendere il nuovo progetto nel dettaglio per mettere da parte, per ora, le divergenze.
Il Macro Asilo, questo il nome della ”creatura” di de Finis, è stato spiegato nel dettaglio in tutta la sua architettura artistica, in totale continuità con la storia del suo direttore, unico a poter governare un’iniziativa come questa, che ripete, in fondo, il concept del Maam. In due anni, e con un budget di 800mila euro, il Macro diventerà, infatti, un museo vivo, dove non vengono presentate mostre, ma artisti autocandidati, che potranno abitare il museo spiegando i loro progetti e la loro ricerca. A questo planning si aggiungeranno, tra le altre cose, lectio magistralis con i grandi protagonisti della scena contemporanea nazionale e internazionale, momenti di confronto, studio e ricerca e attività aggregative o ricreative, come lezioni mattutine di Thai Chi. Unico giudice, il pubblico. Unica certezza, il movimento.
La dimensione pubblica sarà nobilitata dall’abolizione del biglietto e dal fatto che il visitatore potrà interagire in maniera molto viscerale con gli artisti e la loro produzione. Utopia, responsabilità e partecipazione sono i capisaldi di questa avventura, in cui vengono invertiti, di fatto, i paradigmi su cui si fonda l’idea tradizionale di museo. Questo battesimo è avvenuto questa mattina in presenza di Michelangelo Pistoletto, Cristiana Collu, direttrice della Galleria nazionale, Bartolomeo Pietromarchi, direttore del Maxxi Arte, Luca Bergamo, assessore alla Crescita culturale del Comune di Roma, Eleonora Guadagno, presidente della commissione Cultura del Comune di Roma, e Fabio Merosi, direttore generale di Palaexpo, i nuovi proprietari del Macro dal 1 gennaio 2018.
Per il timoniere Giorgio de Finis si apre adesso un periodo di grande impegno (da gennaio a giugno, in cui il Macro ospiterà la mostra dei Pink Floyd), prima di iniziare a organizzare questa fucina di idee in un programma concreto e duraturo che parta da settembre/ottobre 2018. Un compito non facile, ma non impossibile. In fondo, come ha detto la Collu, «se credi di farcela, sei già a metà dell’opera».