Se non amate le storie surreali e preferite, anche nella lettura di un ”semplice” volume a fumetti, la comodità dell’ovvio, questa graphic novel non fa per voi. Riponetela con buona pace nello scaffale e passate oltre. Se invece siete curiosi, ma curiosi davvero, e pronti a immergervi in un mix surreale di storia dell’arte, follia ed espressioni, questo è il libro adatto. Edito da Magic press, The electric sublime (112 pagine, 13 euro) ha dalla sua l’originalità di una «crime adventure splatter degna di Pollock», si legge nella presentazione del volume. Testi di W. Maxwell Prince e disegni di Martín Morazzo, il volume prende il là dalle più tradizionali visite museali a Parigi: qui un gruppo di turisti rimane letteralmente colpito dalla Monna Lisa di Leonardo da Vinci, che fa improvvisamente l’occhiolino ai visitatori scatenando, in loro, reazioni psicologiche davvero inquietanti («la Monna Lisa strizza l’occhio e la gente sta impazzendo»).
Si tratta del crimine più eclatante commesso dal misterioso professore, che si veste come Andy Warhol e si affida ai poteri di un bambino, Dylan, la cui arte è letteralmente mortale. A fare da trait d’union c’è il direttore del dipartimento di integrità artistica, Margot Breslin, che subito sgombra il campo da qualsiasi ipotesi («tutti gli incidenti riguardanti anomalie artistiche e catastrofi d’arte sono sotto la mia giurisdizione»). Ma non è tutto, perché questa ”follia” ha valicato le mura del Louvre: da Tulsa, dove «un collezionista con la fissa per le nature morte di Cézanne è stato trovato morto nella sua galleria privata. La vittima si è cavata l’occhio sinistro con una forchetta e poi si è sparato alla tempia,» a Sarasota, sempre negli Stati Uniti, dove «una coppia ha gettato i figli nel bronzo bollente, adducendo le convenzioni neo-dadaiste a loro unica discolpa» fino al vecchio continente («a Helsinki un uomo ha preso in ostaggio una scuola intera con una bomba fatta in casa»), la pazzia sta contagiando tutto e tutti (un po’ come la nebbia immaginata da Stephen King nel suo racconto The mist, contenuto nella raccolta Scheletri).
Arte e follia, creatività e mania – «Arte è tutto ciò che ti permette di sfangarla, distruggete tutto», si legge sulla quarta di copertina – sono tematiche già affrontate. In questo senso Cesare Lombroso, dibattuto antropologo e criminologo dell’Ottocento, affermava che «nulla somiglia più a un matto, sotto l’accesso, quanto un uomo di genio, che mediti e plasmi i suoi concetti». Nel caso di The electric sublime sono gli uomini, grandi o piccoli, a entrare nella tela. Ad aprirsi un varco all’interno di un universo irrazionale, onirico (gli amanti del genere non potranno dimenticare un film come Al di là dei sogni interpretato da un immenso Robin Williams), alla scoperta (riscoperta?) di una dimensione nuova. A discapito del nostro di mondo, perché, prendendo in prestito le parole di una vignetta, «niente ha senso lì fuori».
Info: www.magicpressedizioni.it