Con un montaggio dei suoi lavori più recenti Tris Vonna-Michell torna per la quarta volta alla T293 di Roma in una mostra personale. In questo nuovo appuntamento la narrazione dell’artista inglese si compie attraverso quattro installazioni: Punctuations and Perforations , Postscript III-V Berlin, Register e Recording. La prima del percorso, Punctuations and Perforations, è composta da una doppia proiezione, di un’immagine dall’estetica iperreale dello studio dell’artista con tutti i lavori più recenti e di un film ambientato in un laboratorio fotografico. In quello che appare dall’esterno come un capanno, si schiude un mondo di piccoli gesti e rumori, dove le azioni sono duplicate e perpetrate in un rituale continuo, per la modifica dei negativi. Come il lavoro di TVM, fatto di continue stratificazioni, tagli, variazioni effettuate per intervenire anche sulla dimensione temporale, una costante del lavoro dell’artista inglese. Proprio per questa ragione TVM preferisce l’utilizzo di vecchi proiettori e diapositive all’uso delle tecnologie più avanzate «non per nostalgia, ma per l’immediatezza e la versatilità del mezzo», come ha raccontato ad Art in America nel 2014, anno della sua candidatura al Turner Prize.
Un sistema perfetto per i suoi repentini cambi narrativi, i collegamenti tra luoghi e persone che caratterizzano anche l’installazione video Postscript III-V Berlin (sempre del 2016), lungo montaggio di omonime installazioni precedenti caratterizzato da un monologo pieno di digressioni, esperienze e storie della famiglia dell’artista, una narrazione di vissuti autobiografici che intercettano le vite altrui, in un susseguirsi di layers. In Register lo storytelling si sviluppa in musica e fotografie animate di un viaggio in Giappone compiuto nel 2008. TVM si sofferma sui dettagli dei non-luoghi delle metropoli asiatiche, della vita consumistica. Il tempo questa volta è una clessidra ferma e il racconto non ha un senso cronologico, imperfezioni e tracce delle abitudini dell’uomo rompono l’ordine e la monotonia dei paesaggi di cemento, solo l’acqua -in alcune riflessioni a posteriori- penetra, per filtrare le immagini in bianco e nero. Le sottili corrispondenze tra tutti i lavori di TVM, confluiscono infine in Recording, ultima installazione del percorso a chiudere una serie di associazioni ed evocazioni che pur non essendo dichiaratamente finalizzate a comporre un unicum, come la galleria stessa racconta nella presentazione della mostra, sono elementi di una narrazione fluida e continua, un percorso coerente che si snoda attraverso lo spazio, riempiendolo.
Fino al 3 dicembre 2016; info: www.t293.it/it/artists